L’Ipermestra, Vienna, van Ghelen, 1744

 LICENZA
 
1025Or, deposto il coturno, i vostri alfine
 fortunati imenei
 eccelsi sposi io celebrar dovrei.
 Ma vanta il nodo augusto
 auspici sì gran numi, unisce insieme
1030virtù sì pellegrine, avviva in noi
 tante speranze e tanti voti appaga,
 che la voce sospesa
 giela sul labbro al comminciar l'impresa.
 Ma nel silenzio ancora
1035v'è chi parla per me. Vedete intorno
 come su' volti in cento guise e cento
 è atteggiato il contento,
 il rispetto, l'amor. Quei muti sguardi
 rivolti al ciel, quell'umide pupille
1040in cui ride il piacer, quelli d'affetto
 insoliti trasporti, onde a vicenda
 stringe l'un l'altro al sen, teneri eccessi
 son del giubilo altrui; son lieti auguri,
 son lodi vostre. A quel silenzio io cedo
1045l'onor dell'opra. Un tal silenzio esprime
 tutti i moti del cor limpidi e vivi;
 e facondia non v'è che a tanto arrivi.
 CORO
 
    Per voi s'avvezzi amore
 eccelsa coppia altera
1050coi mirti di Citera
 gli allori ad intrecciar.
 
    Ed il fecondo ardore
 di fiamme così belle
 faccia di nuove stelle
1055quest'aria scintillar.