Ipermestra, Torino, Reale, 1757

 SCENA VIII
 
 DANAO e IPERMESTRA fra’ custodi
 
 DANAO
925Sei contenta, Ipermestra? Al caro amante
 sagrificasti il genitor. Trionfa
 dell'opera sublime. Il tuo Linceo
 ben grato esser ti dee d'una sì bella
 prova d'amor. Le sacre leggi, è vero,
930calpesti di natura; è ver, cagione
 sei dello scempio mio; ma il primo vanto
 al tuo nome assicuri
 fra le spose fedeli ai dì futuri.
 IPERMESTRA
 Padre, t'inganni. Io non parlai.
 DANAO
                                                          Pretendi
935di deludermi ancor? Non vidi io stesso
 te con Linceo?
 IPERMESTRA
                             Ma non perciò...
 DANAO
                                                             T'accheta,
 figlia inumana, ingrata figlia.
 IPERMESTRA
                                                        E credi?...
 DANAO
 Credo ch'io son l'oggetto
 dell'odio tuo, che di veder sospiri
940fumar questo terreno
 del sangue mio, che tollerar non puoi
 ch'io goda i rai del dì...
 IPERMESTRA
 
    Ah non mi dir così;
 risparmia, o genitor,
945al povero mio cor
 quest'altro affanno.
 
    S'io non ti son fedel,
 un fulmine del ciel...
 
 POPOLO (Di dentro)
                                        Mora il tiranno.
 IPERMESTRA
 Ah qual tumulto!
 DANAO
                                  Ogni soccorso è lungi;
950cader degg'io. Le mie ruine almeno
 non siano invendicate. (Snuda la spada)