Ipermestra, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA II
 
 IPERMESTRA, poi DANAO con seguito
 
 IPERMESTRA
 Vadasi al genitor; dal labbro mio
 sappia quanto io son grata e sappia... Ei viene
45appunto a questa volta. Ah padre amato,
 il don ch'oggi mi fai molto maggiore
 rende quel della vita. Oggi conosco
 tutto il prezzo di questa, oggi...
 DANAO
                                                          Da noi
 s'allontani ciascun. (Al seguito che si ritira)
 IPERMESTRA
                                      Perché? M'ascolti
50tutto il mondo, signor. Non arrossisco
 di que' dolci trasporti
 che il padre approva; e a così pure faci...
 DANAO
 Voglio teco esser solo. Odimi e taci.
 IPERMESTRA
 M'è legge il cenno.
 DANAO
                                     Assicurar tu dei
55il trono, i giorni miei,
 la mia tranquillità. Posso di tanto
 fidarmi a te?
 IPERMESTRA
                           M'offende il dubbio.
 DANAO
                                                                  Avrai
 costanza e fedeltà?
 IPERMESTRA
                                     Quanta ne deve
 ad un padre una figlia.
 DANAO
                                            Or questo acciaro (Le dà un pugnale)
60prendi; cauta il nascondi; e, quando oppresso
 già fral notturno orrore
 fia dal sonno Linceo, passagli il core.
 IPERMESTRA
 Santi numi! E perché?
 DANAO
                                            Minaccia il fato
 il mio scettro, i miei dì per man d'un figlio
65dell'empio Egitto. Ancor mi suona in mente
 l'oracolo funesto
 che poc'anzi ascoltai; né v'è chi possa
 più di Linceo farmi temer.
 IPERMESTRA
                                                   Ma pensa...
 DANAO
 Molto, tutto pensai. Qualunque via
70men facile è di questa
 ed ha rischio maggior. L'aman le squadre,
 Argo l'adora.
 IPERMESTRA
                           (Io non ho fibra in seno
 che tremar non mi senta).
 DANAO
                                                  Il gran segreto
 guarda di non tradir. Componi il volto,
75misura i detti e nel bisogno all'ire
 poi sciogli il freno. Osa, ubbidisci e pensa
 che un tuo dubbio pietoso
 te perde e me, senza salvar lo sposo.
 
    Pensa che figlia sei;
80pensa che padre io sono,
 che i giorni miei, che il trono,
 che tutto io fido a te.
 
    Della funesta impresa
 l'idea non ti spaventi;
85e, se pietà risenti,
 sai che la devi a me. (Parte)