Antigono, Dresda, s. n., 1744, D-Bds

 SCENA IV
 
 ANTIGONO, BERENICE e poi di nuovo DEMETRIO
 
 BERENICE
 (Povero prence).
 ANTIGONO
                                  Or perché taci? Or puoi
 spiegarti a tuo talento. I miei gelosi
155eccessivi trasporti
 perché non mi rinfacci. Ingrata! Un regno
 perder per te non curo; è gran compenso
 la sola Berenice
 d'ogni perdita mia; ma un figlio, oh dei,
160ma un caro figlio, onde superbo e lieto
 ero a ragion, perché sedurmi e farne
 un contumace, un disleal? Sì dolce
 spettacolo è per te dunque o crudele
 il vedermi ondeggiar fra i vari affetti
165di padre e di rival?
 BERENICE
                                      Deh ricomponi
 signor l'alma agitata. Io la mia destra
 a te promisi e a seguitarti all'ara
 son pronta ove ti piaccia. Il figlio è degno
 se mai lo fu dell'amor tuo. Non venne
170che a salvarmi per te; né dove io sono
 mai più comparirà.
 DEMETRIO
                                       Padre. (Uscendo)
 ANTIGONO
                                                      E ritorni
 di nuovo, audace!
 DEMETRIO
                                   Uccidimi se vuoi (Affannato)
 ma salvati signor. Nel porto è giunto
 trionfando Alessandro; e mille ha seco
175legni seguaci! I tuoi fedeli ha volto
 tutti in fuga il timor. Più difensori
 non ha la reggia o la città; se tardi
 preda sarai del vincitor. Perdona
 se violai la legge; era il salvarti
180troppo sacro dover; ma sfortunato
 a tal segno son io
 che mi costa un delitto il dover mio. (Torna a partire)
 BERENICE
 (Che nobil cor!)
 ANTIGONO
                                Se di seguir non sdegni
 d'un misero il destin, da queste soglie
185trarti poss'io per via sicura.
 BERENICE
                                                     È mia
 la sorte del mio sposo.
 ANTIGONO
                                           Ah tu mi rendi
 fra' disastri beato. Andiam... Ma Ismene
 lascio qui fra' nemici? Ah no, si cerchi... (Dubbioso)
 Ma può l'indugio... Io con la figlia amici (Risoluto)
190vi seguirò. Voi cauti al mar frattanto (Alle guardie)
 Berenice guidate. Avversi dei
 placatevi un momento, almen per lei.
 
    È la beltà del cielo
 un raggio che innamora
195e deve il fato ancora
 rispetto alla beltà.
 
    Ah se pietà negate
 a due vezzosi lumi,
 chi avrà coraggio, o numi,
200per dimandar pietà. (Parte)