Antigono, Dresda, s. n., 1744, D-Bds

 SCENA VII
 
 BERENICE sola
 
 BERENICE
 Berenice che fai! More il tuo bene,
1040stupida, e tu non corri... Oh dio vacilla
 l'incerto passo; un gelido mi scuote
 insolito tremor tutte le vene; (S’appoggia)
 e a gran pena il suo peso il piè sostiene.
 Dove son! Qual confusa
1045folla d'idee tutte funeste adombra
 la mia ragion! Veggo Demetrio; il veggo
 che in atto di ferir... Fermati; vivi;
 d'Antigono io sarò. Del core ad onta
 volo a giurargli fé. Dirò che l'amo,
1050dirò... Misera me! S'oscura il giorno!
 Balena il ciel! L'hanno irritato i miei
 meditati spergiuri. Oimè lasciate
 ch'io soccorra il mio ben, barbari dei.
 Voi m'impedite e intanto
1055forse un colpo improviso...
 Ah sarete contenti; eccolo ucciso.
 Aspetta anima bella; ombre compagne
 a Lete andrem. Se non potei salvarti,
 potrò fedel... Ma tu mi guardi! E parti!
 
1060   Non partir bell'idol mio!
 Per quell'onda all'altra sponda
 voglio anch'io passar con te.
 
    Voglio anch'io...
 
                                   Me infelice!
 Che fingo! Che ragiono!
1065Dove rapita io sono (Trasporti)
 dal torrente crudel de' miei martiri! (Piange)
 Misera Berenice, ah tu deliri.
 
    Perché, se tanti siete
 che delirar mi fate,
1070perché non m'uccidete
 affanni del mio cor.
 
    Crescete, oh dio, crescete,
 fin che mi porga aita
 con togliermi di vita
1075l'eccesso del dolor. (Parte)