Siroe re di Persia, Roma, Leone, 1727

 SCENA IV
 
 EMIRA e SIROE
 
 SIROE
 Bella Emira adorata.
 EMIRA
135Taci, non mi scoprir, chiamami Idaspe.
 SIROE
 Nessun ci ascolta e solo
 a me nota qui sei.
 Senti qual torto io soffro
 dal padre ingiusto.
 EMIRA
                                     Io già l'intesi e intanto
140Siroe che fa? Riposa
 stupido e lento in un letargo indegno.
 E allor che perde un regno
 quasi inerme fanciullo armi non trova
 onde contrasti al suo destin crudele
145che infecondi sospiri e che querele.
 SIROE
 Che posso far?
 EMIRA
                              Che puoi?
 Tutto potresti. A tuo favor di sdegno
 arde il popol fedele, un colpo solo
 il tuo trionfo affretta
150ed unisce alla tua la mia vendetta.
 SIROE
 Che mi chiedi mia vita?
 EMIRA
                                               Un colpo io chiedo
 necessario per noi. Sai quale io sia.
 SIROE
 Lo so. L'idolo mio,
 l'indica principessa Emira sei.
 EMIRA
155Ma quella io sono a cui da Cosroe istesso
 Asbite il genitor fu già svenato.
 Ma son quella infelice
 che sotto ignoto ciel priva del regno
 erro lontan da le paterne soglie
160per desio di vendetta in queste spoglie.
 SIROE
 Oh dio... Per opra mia
 nella regia t'avanzi e giungi a tanto
 che di Cosroe il favor tutto possiedi.
 E ingrata a tanti doni
165puoi rammentarti e la vendetta e l'ira?
 EMIRA
 Ama Idaspe il tiranno e non Emira.
 Pensa, se tu mi brami,
 ch'io voglio la sua morte.
 SIROE
                                                Ed io potrei
 da Emira esser accolto
170immondo di quel sangue
 e coll'orror d'un parricidio in volto?
 EMIRA
 Ed io potrei spergiura
 veder del padre mio l'ombra negletta,
 pallida e sanguinosa
175girarmi intorno e domandar vendetta
 e fra le piume intanto
 posar dell'uccisore al figlio accanto?
 SIROE
 Dunque...
 EMIRA
                      Dunque se vuoi
 stringer la destra mia Siroe già sai
180che devi oprar.
 SIROE
                               Non lo sperar già mai.
 EMIRA
 Senti, se il tuo mi nieghi
 è già pronto altro braccio, in questo giorno
 compir l'opra si deve; e sono io stessa
 premio della vendetta. Il colpo altrui
185se la tua destra prevenir non osa,
 non salvi il padre e perderai la sposa.
 SIROE
 Ah non son questi o cara
 que' sensi onde addolcivi il mio dolore.
 Qui l'odio ti conduce
190e fingi a me che ti conduca amore.
 EMIRA
 Io ti celai lo sdegno
 finché Cosroe fu padre, or ch'è tiranno
 vendicar teco volli i torti miei
 né il figlio in te più ritrovar credei.
 SIROE
195Parricida mi brami! E sì gran pena
 merta l'ardir d'averti amata?
 EMIRA
                                                        Assai
 m'è palese il tuo cor, no che non m'ami.
 SIROE
 Non t'amo!
 EMIRA
                        Ecco Laodice, ella che gode
 l'amor tuo lo dirà.
 SIROE
                                    Soffro costei
200sol per Cosroe che l'ama, in lei lusingo
 un possente nemico.