Antigono, Venezia, Bettinelli, 1745

 SCENA IV
 
 ANTIGONO, BERENICE e poi di nuovo DEMETRIO
 
 BERENICE
 (Povero prence!)
 ANTIGONO
                                  Or perché taci? Or puoi
 spiegarti a tuo talento. I miei gelosi
155eccessivi trasporti
 perché non mi rinfacci? Ingrata! Un regno
 perder per te non curo; è gran compenso
 la sola Berenice
 d'ogni perdita mia; ma un figlio, oh dei,
160ma un caro figlio, onde superbo e lieto
 ero a ragion, perché sedurmi e farne
 un contumace, un disleal? Sì dolce
 spettacolo è per te dunque, o crudele,
 il vedermi ondeggiar fra i vari affetti
165di padre e di rival?
 BERENICE
                                      Deh ricomponi,
 signor, l'alma agitata. Io la mia destra
 a te promisi e a seguitarti all'ara
 son pronta ove ti piaccia. Il figlio è degno,
 se mai lo fu, dell'amor tuo. Non venne
170che a salvarmi per te; né dove io sono
 mai più comparirà.
 DEMETRIO
                                       Padre. (Uscendo)
 ANTIGONO
                                                      E ritorni
 di nuovo audace!
 DEMETRIO
                                  Uccidimi se vuoi (Affannato)
 ma salvati signor. Nel porto è giunto
 trionfando Alessandro; e mille ha seco
175legni seguaci. I tuoi fedeli ha volto
 tutti in fuga il timor. Più difensori
 non ha la reggia o la città; se tardi
 preda sarai del vincitor. Perdona
 se violai la legge; era il salvarti
180troppo sacro dover; ma sfortunato
 a tal segno son io
 che mi costa un delitto il dover mio. (Torna a partire)
 BERENICE
 (Che nobil cor!)
 ANTIGONO
                                Se di seguir non sdegni
 d'un misero il destin, da queste soglie
185trarti poss'io per via sicura.
 BERENICE
                                                     È mia
 la sorte del mio sposo.
 ANTIGONO
                                           Ah tu mi rendi
 fra' disastri beato. Andiam... Ma Ismene
 lascio qui fra' nemici? Ah no; si cerchi... (Dubbioso)
 Ma può l'indugio... Io con la figlia, amici, (Risoluto)
190vi seguirò. Voi cauti al mar frattanto (Alle guardie)
 Berenice guidate. Avversi dei
 placatevi un momento, almen per lei.
 
    È la beltà del cielo
 un raggio che innamora
195e deve il fato ancora
 rispetto alla beltà.
 
    Ah se pietà negate
 a due vezzosi lumi,
 chi avrà coraggio, o numi,
200per dimandar pietà. (Parte)