Siroe re di Persia, Roma, Leone, 1727

 SCENA V
 
 LAODICE e detti
 
 EMIRA
                                        Alfin giungesti
 a consolar Laodice un fido amante.
 O quante volte, o quante
 ei sospirò per te.
 LAODICE
                                  L'afferma Idaspe,
205il crederò.
 EMIRA
                      Ti dirà Siroe il resto.
 SIROE
 (Che nuovo stil di tormentarmi è questo).
 LAODICE
 E potrei lusingarmi
 che s'abbassi ad amarmi (A Siroe)
 prence illustre il tuo cor?
 EMIRA
                                                Per te sicuro
210è l'amor suo.
 SIROE
                           Per lei! (Piano ad Emira)
 EMIRA
                                           Taci spergiuro. (Piano a Siroe)
 LAODICE
 E rende amor sì poco
 il suo labro loquace?
 EMIRA
 Sai che un fido amatore avvampa e tace.
 LAODICE
 Ma il silenzio del labro
215tradiscon le pupille ed ei né meno
 fissa un guardo al mio volto; anzi confuso
 stupidi fissa in terra i lumi suoi.
 Direi che disapprova i detti tuoi.
 EMIRA
 Eh Laodice t'inganni.
220Siroe tu non conosci, io lo conosco.
 D'Idaspe egli ha rossore.
 SIROE
 Non è vero idol mio. (Piano ad Emira)
 EMIRA
                                         Sì traditore. (Piano a Siroe)
 LAODICE
 Siroe rossor! Sinora
 taccia non ha ma se v'è taccia in lui
225sai ch'è l'ardir, non la modestia.
 EMIRA
                                                            Amore
 cangia affatto i costumi.
 Rende il timido audace,
 fa l'audace modesto.
 SIROE
 (Che nuovo stil di tormentarmi è questo).
 EMIRA
230Meglio è lasciarvi in pace, a' fidi amanti
 ogn'altra compagnia troppo è molesta.
 LAODICE
 Idaspe, e pur mi resta
 un gran timor ch'ei non m'inganni.
 EMIRA
                                                                  Affatto
 condannar non ardisco il tuo sospetto.
235Mai nel fidarsi altrui
 non si teme abbastanza, il so per prova.
 Rara in amor la fedeltà si trova.
 
    Ancor io penai d'amore,
 fui tradito e piansi assai. (A Laodice)
240Tu puoi dir tutto il mio core, (A Siroe)
 tu lo sai chi mi tradì.
 
    Non fidarti ad ogni sguardo (A Laodice)
 che bugiardo e menzognero
 non s'accordi col pensiero.
245Ma di te che fido sei
 non saprei temer così. (Parte)