Antigono, Venezia, Bettinelli, 1745

 SCENA VII
 
 ANTIGONO ed ISMENE
 
 ANTIGONO
630L'arcano io non intendo.
 ISMENE
                                               È Berenice
 già d'Alessandro amante. A lui la mano
 consorte oggi darà; questo è l'arcano.
 ANTIGONO
 Che?
 ISMENE
             L'afferma Alessandro.
 ANTIGONO
                                                       E Berenice
 disporrà d'una fede
635che a me giurò? Di sì gran torto il figlio
 mi sarà messaggier? Mi chiama amico
 per ischerno Alessandro? A questo segno
 che fui re si scordò? No. Comprendesti
 male i suoi detti. Altro sarà.
 ISMENE
                                                     Purtroppo,
640padre, egli è ver. Troppo l'infido io vidi
 lieto del suo delitto.
 ANTIGONO
 Taci. E qual gioia hai di vedermi afflitto?
 
    Scherno degli astri e gioco
 se a questo segno io sono,
645lasciami almen per poco,
 lasciami dubitar.
 
    De' numi ancor nemici
 pur è pietoso dono
 che apprendan gl'infelici
650sì tardi a disperar. (Parte)