Antigono, Venezia, Bettinelli, 1745

 SCENA ULTIMA
 
 CLEARCO e poi DEMETRIO con seguito e detti
 
 CLEARCO
1115Antigono, che fai? Demetrio è in vita.
 ANTIGONO
 Come?
 CLEARCO
                 Cercando asilo
 contro il furor de' tuoi, dov'è più nero
 e folto il bosco io m'era ascoso. Il prence
 v'entrò; ma in quell'orror di me più nuovo,
1120visto non vide. Onde serbarlo in vita
 la mia poté non preveduta aita.
 ANTIGONO
 Ma crederti poss'io?
 CLEARCO
                                        Credi al tuo ciglio.
 Ei vien.
 BERENICE
                  Manco di gioia.
 DEMETRIO
                                                Ah padre! (Da lontano)
 ANTIGONO
                                                                     Ah figlio! (Incontrandolo)
 DEMETRIO
 Io Berenice adoro; (S’inginocchia)
1125signor, son reo. Posso morir, non posso
 lasciar d'amarla. Ah se non è delitto
 che il volontario errore,
 la mia colpa è la vita e non l'amore.
 ANTIGONO
 Amala, è tua. Picciolo premio a tante
1130prove di fé.
 DEMETRIO
                        Saria supplicio un dono
 che costasse al tuo core...
 ANTIGONO
                                               Ah sorgi; ah taci,
 mia gloria, mio sostegno,
 vera felicità de' giorni miei.
 Una tigre sarei, se non cedesse
1135nell'ingrato mio petto
 all'amor d'un tal figlio ogn'altro affetto.
 DEMETRIO
 
    Padre, sposa, ah dunque insieme
 adorar potravvi il core
 e innocente il cor sarà!
 
 ANTIGONO
 
1140   Figlio amato.
 
 BERENICE
 
                              Amata speme.
 
 ANTIGONO, BERENICE A DUE
 
 Chi negar potrebbe amore
 a sì bella fedeltà?
 
 ISMENE, ALESSANDRO, CLEARCO A TRE
 
    Se mostrandovi crudeli,
 fausti numi, altrui beate...
 
 BERENICE, DEMETRIO, ANTIGONO A TRE
 
1145Se tai gioie, o fausti cieli,
 minacciando altrui donate...
 
 TUTTI A SEI
 
 Oh minacce fortunate,
 oh pietosa crudeltà!
 
 BERENICE
 
    Per contento, io mi rammento
1150de' passati affanni miei.
 
 DEMETRIO
 
 Io la vostra intendo, o dei,
 nella mia felicità.
 
 BERENICE, DEMETRIO A DUE
 
    Io la vostra intendo, o dei,
 nella mia felicità.