Antigono, Torino, Reale, 1757

 SCENA VI
 
  Gran porto di Tessalonica. Numerose navi, da alcune delle quali al suono di bellicosa sinfonia sbarcano i guerrieri d’Epiro e si dispongono intorno. Ne scende dopo di essi Alessandro, seguito da nobil corteggio.
 
 ALESSANDRO dalle navi; CLEARCO da un lato
 
 CLEARCO
215Tutto alla tua fortuna
 cede, o mio re. Solo il tuo nome ha vinto;
 Tessalonica è tua. Mentre venisti
 tu soggiogando il mar, trascorsi invano
 con le terrestri schiere
220io le campagne intorno. Alcun non osa
 mirar da presso i tuoi vessilli; e sono
 sgombre le vie di Macedonia al trono.
 ALESSANDRO
 Oh quanto a me più caro
 il trionfo saria, se non scemasse
225della sorte il favore
 tanta parte di merto al mio sudore!
 Ma d'Antigono avesti
 contezza ancor?
 CLEARCO
                                No; estinto
 per ventura ei restò.
 ALESSANDRO
                                        Dunque m'invola
230la fortuna rubella
 la conquista maggior.
 CLEARCO
                                          Non la più bella.
 Berenice è tua preda.
 ALESSANDRO
                                          È ver?
 CLEARCO
                                                         Sorpresa
 fu da me nella fuga. I tuoi guerrieri
 or la guidano a te. Di pochi istanti
235io prevenni i suoi passi.
 ALESSANDRO
                                              Ah tutti or sono
 paghi i miei voti; a lei corriam.
 CLEARCO
                                                           T'arresta;
 odo strepito d'armi.