Antigono, Torino, Reale, 1757

 SCENA III
 
 DEMETRIO, poi BERENICE
 
 DEMETRIO
 Misero me, che ottenni! Ah Berenice,
 tu d'Alessandro e per mia mano! Ed io
485esser quello dovrei... No, non mi sento
 tanto valor; morrei di pena; è impiego
 troppo crudel... Che? Puoi salvare un padre,
 figlio ingrato, e vacilli? Il dubbio ascondi;
 non sappia alcun vivente i tuoi rossori;
490se dovessi morir, salvalo e mori.
 Ardir; l'indugio è colpa. Andiam... Ma viene
 la principessa appunto. Ecco il momento
 di far la prova estrema.
 Assistetemi, o numi; il cor mi trema.
 BERENICE
495Qui Demetrio! S'eviti. È troppo rischio
 l'incontro suo. (Vuol ritirarsi)
 DEMETRIO
                              Deh non fuggirmi! Un breve
 istante odimi e parti.
 BERENICE
                                          In questa guisa
 tu i giuramenti osservi? Ogni momento
 mi torni innanzi? (Severa)
 DEMETRIO
                                    Il mio destino... (Appassionato)
 BERENICE
                                                                   Addio;
500non voglio udir. (Come sopra)
 DEMETRIO
                                 Ma per pietà...
 BERENICE
                                                              Che brami?
 Che pretendi da me? (Impaziente)
 DEMETRIO
                                           Rigor sì grande
 non meritò mai di Demetrio il core.
 BERENICE
 (Ah non sa che mi costa il mio rigore!)
 DEMETRIO
 Ricusar d'ascoltarmi...
 BERENICE
                                           E ben, sia questa
505l'ultima volta; e misurati e brevi
 siano i tuoi detti.
 DEMETRIO
                                  Ubbidirò. (Che pena,
 giusti numi, è la mia!) De' pregi tuoi,
 eccelsa Berenice, (Tenero)
 ogni alma è adoratrice.
 BERENICE
                                             (Ahimè, spiegarsi (Confusa)
510ei vuole amante!)
 DEMETRIO
                                   Ognun che giunga i lumi (Tenero)
 solo a fissarti in volto...
 BERENICE
 Prence, osserva la legge o non t'ascolto.
 DEMETRIO
 L'osserverò. (Costanza). Il re d'Epiro (Si ricompone)
 arde per te; gli affetti tuoi richiede;
515io gl'imploro per lui.
 BERENICE
                                        Per chi gl'implori? (Sorpresa)
 DEMETRIO
 Per Alessandro.
 BERENICE
                                Tu!
 DEMETRIO
                                         Sì. Render puoi
 un gran re fortunato.
 BERENICE
 E mel consigli?
 DEMETRIO
                               Io te ne priego.
 BERENICE
                                                             (Ingrato!
 Mai non m'amò).
 DEMETRIO
                                   Perché ti turbi?
 BERENICE
                                                                  Ha scelto
520veramente Alessandro (Con ironia sdegnosa)
 un opportuno intercessor. Gran dritto
 invero hai tu di consigliarmi affetti.
 DEMETRIO
 La cagion se udirai...
 BERENICE
 Necessario non è; troppo ascoltai. (Vuol partire)
 DEMETRIO
525Ah senti. Al padre mio
 e regno e libertà rende Alessandro,
 s'io gli ottengo il tuo amor. Della mia pena
 deh non rapirmi il frutto; è la più grande
 che si possa provar. (Con espressione)
 BERENICE
                                        Parmi che tanto (Con ironia)
530codesta pena tua crudel non sia.
 DEMETRIO
 Ah tu il cor non mi vedi, anima mia.
 Sappi...
 BERENICE
                  Prence, vaneggi? A quale eccesso... (Sdegnosa)
 DEMETRIO
 A chi deve morir tutto è permesso.
 BERENICE
 Taci.
 DEMETRIO
             Sappi ch'io t'amo e t'amo quanto
535degna d'amor tu sei, che un sacro, oh dio!
 dover m'astringe a favorir gli affetti
 d'un felice rivale.
 Or di' qual pena è alla mia pena uguale.
 BERENICE
 Ma Demetrio! (Ove son?) Credei... Dovresti...
540Quell'ardir m'è sì nuovo... (Confusa)
 (Sdegni miei, dove siete? Io non vi trovo).
 DEMETRIO
 Pietà, mia bella fiamma. Il caso mio
 n'è degno assai. Lieto morrò, s'io deggio
 a una man così cara il genitore.
 BERENICE
545Basta. (E amar non degg'io sì amabil core!)
 DEMETRIO
 Ah se insensibil meno
 fossi per me, s'io nel tuo petto avessi
 destar saputo una scintilla, a tante
 preghiere mie...
 BERENICE
                                 Dunque tu credi... Ah prence... (Tenera)
550(Stelle! Io mi perdo).
 DEMETRIO
                                          Almen finisci.
 BERENICE
                                                                      Oh dei!
 Va'; farò ciò che brami.
 DEMETRIO
                                             E quel sospiro
 che volle dir?
 BERENICE
                            Nol so. So ch'io non posso
 voler che il tuo volere. (Amorosa)
 DEMETRIO
                                            Ah nel tuo volto (Con trasporto)
 veggo un lampo d'amor, bella mia face.
 BERENICE
555Crudel, che vuoi da me? Lasciami in pace.
 
    Basta così; ti cedo.
 Qual mi vorrai son io;
 ma per pietà lo chiedo,
 non dimandar perché.
 
560   Tanto sul voler mio
 chi ti donò d'impero
 non osa il mio pensiero
 né men cercar fra sé. (Parte)