Antigono, Torino, Reale, 1757

 SCENA VIII
 
 Reggia.
 
 ANTIGONO con numeroso seguito; poi ALESSANDRO disarmato fra’ soldati macedoni; indi BERENICE
 
 ANTIGONO
1075Ma Demetrio dov'è? Perché s'invola
 agli amplessi paterni? Olà, correte;
 il caro mio liberator si cerchi,
 si guidi a me. (Partono alcuni macedoni)
 ALESSANDRO
                             Fra tue catene alfine,
 Antigono, mi vedi.
 ANTIGONO
                                     E ne son lieto,
1080per poterle disciorre. Ad Alessandro
 rendasi il ferro. (Gli vien resa la spada)
 ALESSANDRO
                                 E in quante guise e quante
 trionfate di me! Per tante offese
 tu libertà mi rendi; a mille acciari
 espone il sen l'abbandonata Ismene,
1085per salvare un infido.
 ANTIGONO
 Quando?
 ALESSANDRO
                    Son pochi istanti. Io non vivrei,
 s'ella non era. Ah se non sdegna un core
 che tanto l'oltraggiò...
 BERENICE
                                          Salva, se puoi...
 signor... salva il tuo figlio.
 ANTIGONO
                                                 Ahimè! Che avvenne?
 BERENICE
1090Perché viver non sa, che a te rivale,
 corre a morir. M'ama. L'adoro. Ormai
 tradimento è il tacerlo.
 ANTIGONO
                                            Ah si proccuri
 la tragedia impedir. Volate...