Siroe re di Persia, Roma, Leone, 1727

 SCENA VII
 
 COSROE
 
 COSROE
 Più dubitar non posso.
 È Siroe l'infedel. Vorrei punirlo;
 ma risolver non so, che in mezzo all'ira
870per lui mi parla ancora
 i mio paterno affetto
 e nel fatal periglio
 me stesso oblio, quando rammento il figlio.
 
    Son nocchiero che nell'onde
875furibonde
 è costretto a gittar l'oro
 per cui vede la sua nave
 troppo grave naufragar.
 
    Volge un guardo a quel tesoro,
880pensa e dice:
 «Infelice che farò!
 La ricchezza io perderò
 che salvai per tanto mar». (Parte)