Siroe re di Persia, Roma, Leone, 1727

 SCENA III
 
 COSROE, poi EMIRA
 
 COSROE
 Vediam fin dove giunge
 del mio destino il barbaro rigore;
 tutto soffrir saprò.
 EMIRA
                                    Rendi o signore
1240libero il prence al popolo sdegnato.
 Minaccia in ogni lato
 co' fremiti confusi
 la plebe insana; e s'ode in un momento
 di Siroe il nome in cento bocche e cento.
 COSROE
1245Tanto crebbe il tumulto!
 EMIRA
                                               Ogn'alma vile
 divien superba. In mille destre e mille
 splendono i nudi acciari e fuor dell'uso
 i tardi vecchi e i timidi fanciulli
 fatti arditi e veloci
1250somministrano l'armi ai più feroci.
 COSROE
 Se ancor pochi momenti
 l'impeto si sospende, io più nol temo.
 EMIRA
 Perché?
 COSROE
                  Già il fido Arasse
 corse a svenar per mio comando il figlio.
 EMIRA
1255E potesti così... Rivoca oh dio
 la sentenza funesta;
 nunzio n'andrò di tua pietade io stesso.
 Porgimi il regio impronto.
 COSROE
                                                   Invan lo chiedi.
 La sua morte mi giova.
 EMIRA
                                             Ah Cosroe, e come
1260così da te diverso! E dove or sono
 tante virtù già tue compagne al trono?
 Che mai dirà la Persia?
 Il mondo che dirà? Fosti finora
 amor de' tuoi vassalli,
1265terror de' tuoi nemici.
 L'armi tue vincitrici
 colà sul ricco Gange,
 colà del Nilo in su le foci estreme
 e l'Indo e l'Etiopo ammira e teme.
1270Quanto perdi in un punto! Ah se ti scordi
 le leggi di natura
 un fatto sol tutti i tuoi pregi oscura.
 Deh con miglior consiglio...
 COSROE
 Ma Siroe è un traditor.
 EMIRA
                                             Ma Siroe è figlio.
1275Figlio che di te degno
 dalle paterne imprese
 l'arte di trionfar sì bene apprese.
 Che fu bambino ancora
 la delizia di Cosroe e la speranza.
1280So che a pugnar qualora
 partisti armato o vincitor tornasti
 gl'ultimi e i primi baci erano i suoi.
 Ed ei lieto e sicuro
 al tuo collo stendea la mano imbelle
1285né il sanguinoso lume
 temea dell'elmo o le tremanti piume.
 COSROE
 Che mi rammenti!
 EMIRA
                                      Ed or quel figlio stesso,
 quello s'uccide e chi l'uccide? Il padre.
 COSROE
 Oh dio più non resisto.
 EMIRA
                                             Ah se alcun premio
1290merita la mia fé, Siroe non mora.
 Vado? Risolvi, or ora
 trattener non potrai la sua ferita.
 COSROE
 Prendi, vola a salvarlo. (Gli dà l’impronto regio)
 EMIRA
                                             Io torno in vita.