Il re pastore, Vienna, van Ghelen, 1751

 SCENA VII
 
  Parte dello spazio circondato dal gran portico del celebre tempio d’Ercole Tirio. Tutto il vasto recinto è riccamente adornato, per l’incoronazione del nuovo re di Sidone, e di vasi d’oro e di barbari tapeti e di festoni di verdure e di fiori che intorno alle numerose colonne artificiosamente s’avvolgono e tutte fra loro le intrecciano. Dal destro lato, molto innanzi, ricco ed elevato trono con due sedili, sopra de’ quali scettro e corona reale. Dal lato medesimo ma in distanza maggiore magnifico ingresso del tempio sudetto a cui s’ascende per ampia e superba scala. Fuori del portico alla destra veduta del faro e del porto di Sidone, guarnito di folte navi, alla sinistra della falange macedone disposta in ordinanza, a vista del trono. Concorso per tutto di cittadini e pastori.
 
 Fra l’armonia strepitosa de’ militari stromenti esce ALESSANDRO, preceduto da’ capitani greci e seguito da’ nobili di Sidone. Poi TAMIRI, indi AGENORE
 
 ALESSANDRO
 
    Voi che fausti ognor donate
 nuovi germi a' lauri miei,
 secondate amici dei
 anche i moti del mio cor.
 
780   Sempre un astro luminoso
 sia per voi la gloria mia,
 pur che sempre un astro sia
 di benefico splendor.
 
 Olà che più si tarda? Il sol tramonta;
785perché il re non si vede?
 Dov'è Tamiri?
 TAMIRI
                              È d'Alessandro al piede.
 ALESSANDRO
 Sei tu la principessa?
 TAMIRI
 Son io.
 AGENORE
                Signor, non dubitarne; è dessa.
 TAMIRI
 Perdonare a' nemici
790sanno gli eroi; ma sollevargli al trono
 sanno sol gli Alessandri. Io dirti i moti
 signor non so che per te sento in petto.
 Vincitor ti rispetto; eroe t'onoro;
 t'amo benefattor; nume t'adoro.
 ALESSANDRO
795È gran premio dell'opra
 render superbo un trono
 di sì amabil regina.
 TAMIRI
                                       Ancor nol sono.
 ALESSANDRO
 Ma sol manca un istante.
 TAMIRI
 Odi. Agenore amante
800la mia grandezza all'amor suo prepone;
 se alla grandezza mia posporre io debba
 un'anima sì fida,
 esamini Alessandro e ne decida.
 Quel che nel caso mio
805Alessandro faria far voglio anch'io.
 ALESSANDRO
 E tu sapesti amando!... (Ad Agenore)
 AGENORE
                                              Odila; e vedi
 se usurpar dessi al trono
 un'anima sì bella.
 ALESSANDRO
                                    E tu sì grata (A Tamiri)
 dunque ti senti a lui!...
 TAMIRI
                                            L'ascolta; e dimmi
810se merita un castigo
 tanta virtù.
 AGENORE
                        Ma principessa or ora
 lieta pur mi paresti
 del nuzziale invito.
 TAMIRI
 No. Ma tu mi credesti
815più ambiziosa che amante; io t'ho punito.
 ALESSANDRO
 Dei! Qual virtù! Qual fede!