Il re pastore, Vienna, Albrizzi, 1751

 SCENA V
 
 AGENORE, poi TAMIRI
 
 AGENORE
 Povera ninfa! Io ti compiango; e intendo
 nella mia la tua pena. E pure Elisa
 ha di me più valor. Perde il suo bene;
 ed ha cor di vederlo. A tal cimento
720la mia virtù non basta. Io da Tamiri
 convien che fugga; e ritrovar non spero
 alla mia debolezza altro ricorso. (In atto di partire)
 TAMIRI
 Agenore t'arresta.
 AGENORE
                                    (Oh dei! Soccorso!)
 TAMIRI
 D'un regno debitrice (Con ironia)
725ad amator sì degno
 dunque è Tamiri?
 AGENORE
                                    Il debitore è il regno.
 TAMIRI
 Perché sì gran novella (Come sopra)
 non recarmi tu stesso? Io dal tuo labro
 più che da un foglio tuo l'avrei gradita.
 AGENORE
730Troppo mi parve ardita
 quest'impresa o regina.
 TAMIRI
                                              Era men grande (Con risentimento)
 che il cedermi ad Aminta.
 AGENORE
                                                  È ver; ma forse
 l'idea del dover mio
 in faccia a te... Bella regina addio.
 TAMIRI
735Sentimi. Dove corri?
 AGENORE
                                         A ricordarmi
 che sei la mia sovrana.
 TAMIRI
 Sol tua mercé. (Con ironia)
 AGENORE
                              Ch'io d'esser teco eviti
 chiede il rispetto mio.
 TAMIRI
                                           Tanto rispetto (Con isdegno)
 è immaturo finor. Sarà più giusto
740quando al tuo re la mano
 porger m'avrai veduto.
 AGENORE
 Io nol vedrò.
 TAMIRI
                          Che! Nol vedrai? Ti voglio (Con impero)
 presente alle mie nozze.
 AGENORE
                                              Ah no, perdona;
 questo è l'ultimo addio.
 TAMIRI
                                              Senti. Ove vai?
 AGENORE
745Ove il ciel mi destina.
 TAMIRI
 E ubbidisci così la tua regina? (Come sopra)
 AGENORE
 Già senza me...
 TAMIRI
                               No; senza te sarebbe
 la mia sorte men bella.
 AGENORE
                                            E che pretendi?
 TAMIRI
 Che mi vegga felice (Con ironia)
750il mio benefattore, e si compiaccia
 dell'opra sua.
 AGENORE
                            (Che tirannia!) Deh cangia
 Tamiri per pietà...
 TAMIRI
                                     Prieghi non odo (Con impero)
 né scuse accetto. Ubbidienza io voglio
 da un suddito fedele.
 AGENORE
755(Oh dio).
 TAMIRI
                     M'udisti? (Come sopra)
 AGENORE
                                         Ubbidirò crudele.
 TAMIRI
 
    Se tu di me fai dono,
 se vuoi che d'altri io sia,
 perché la colpa è mia?
 Perché son io crudel?
 
760   La mia dolcezza imita.
 L'abbandonata io sono;
 e non t'insulto ardita,
 chiamandoti infedel. (Parte)