Il re pastore, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA III
 
 ALESSANDRO ed AGENORE
 
 AGENORE
 Or che dici, Alessandro?
 ALESSANDRO
                                               Ah certo asconde
 quel pastorel lo sconosciuto erede
 del soglio di Sidone! Eran già grandi
 le prove tue; ma quel parlar, quel volto
130son la maggior. Che nobil cor! Che dolce,
 che serena virtù! Sieguimi; andiamo
 la grand'opra a compir. De' fasti miei
 sarà questo il più bello. Abbatter mura,
 eserciti fugar, scuoter gl'imperi
135fra' turbini di guerra
 è il piacer che gli eroi provano in terra.
 Ma sollevar gli oppressi,
 render felici i regni,
 coronar la virtù, togliere a lei
140quel che l'adombra ingiurioso velo
 è il piacer che gli dei provano in cielo.
 
    Si spande al sole in faccia
 nube talor così
 e folgora e minaccia
145su l'arido terren.
 
    Ma poi che in quella foggia
 assai d'umori unì,
 tutta si scioglie in pioggia
 e gli feconda il sen. (Parte col seguito)