Il Siroe, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA IV
 
 EMIRA e SIROE
 
 SIROE
130Bella Emira adorata.
 EMIRA
 Taci, non mi scoprir, chiamami Idaspe.
 SIROE
 Nessun ci ascolta e solo
 a me nota qui sei.
 Senti qual torto io soffro
135dal padre ingiusto.
 EMIRA
                                     Io già l'intesi; e intanto
 Siroe che fa? Riposa
 stupido e lento in un letargo indegno
 e allor che perde un regno
 quasi inerme fanciullo armi non trova
140onde contrasti al suo destin crudele
 che infecondi sospiri e che querele.
 SIROE
 Che posso far?
 EMIRA
                              Che puoi?
 Tutto potresti. A tuo favor di sdegno
 arde il popol fedele; un colpo solo
145il tuo trionfo affretta
 ed unisce alla tua la mia vendetta.
 SIROE
 Che mi chiedi, mia vita?
 EMIRA
                                                Un colpo io chiedo
 necessario per noi. Sai quale io sia.
 SIROE
 Lo so. L'idolo mio,
150l'indica principessa Emira sei.
 EMIRA
 Ma quella io sono a cui da Cosroe istesso
 Asbite il genitor fu già svenato.
 Ma son quella infelice
 che sotto ignoto ciel priva del regno
155erro lontan dalle paterne soglie
 per desio di vendetta in queste spoglie.
 SIROE
 Oh dio, per opra mia
 nella reggia t'avanzi e giungi a tanto
 che di Cosroe il favor tutto possiedi;
160e ingrata a tanti doni
 puoi rammentarti e la vendetta e l'ira?
 EMIRA
 Ama Idaspe il tiranno e non Emira.
 Pensa, se tua mi brami,
 ch'io voglio la sua morte.
 SIROE
                                                Ed io potrei
165da Emira esser accolto
 immondo di quel sangue
 e coll'orror d'un parricidio in volto?
 EMIRA
 Ed io potrei spergiura
 veder del padre mio l'ombra negletta,
170pallida e sanguinosa
 girarmi intorno e domandar vendetta,
 e fra le piume intanto
 posar dell'uccisore al figlio accanto?
 SIROE
 Dunque...
 EMIRA
                      Dunque se vuoi
175stringer la destra mia, Siroe, già sai
 che devi oprar.
 SIROE
                               Non lo sperar giammai.
 EMIRA
 Senti, se il tuo mi nieghi,
 è già pronto altro braccio. In questo giorno
 compir l'opra si deve; e sono io stessa
180premio della vendetta. Il colpo altrui
 se la tua destra prevenir non osa,
 non salvi il padre e perderai la sposa.
 SIROE
 Ah non son questi, o cara,
 que' sensi onde addolcivi il mio dolore.
185Qui l'odio ti conduce
 e fingi a me che ti conduca amore!
 EMIRA
 Io ti celai lo sdegno
 finché Cosroe fu padre, or ch'è tiranno
 vendicar teco volli i torti miei
190né il figlio in te più ritrovar credei.
 SIROE
 Parricida mi brami! E sì gran pena
 merta l'ardir d'averti amata?
 EMIRA
                                                        Assai
 m'è palese il tuo cor, no che non m'ami.
 SIROE
 Non t'amo!
 EMIRA
                        Ecco Laodice, ella che gode
195l'amor tuo lo dirà.
 SIROE
                                    Soffro costei
 sol per Cosroe che l'ama, in lei lusingo
 un possente nemico.