L’eroe cinese, Vienna, van Ghelen, 1752

 SCENA II
 
 ULANIA e detti
 
 SIVENO
 Conosci fra' mortali
 uno al par di Siveno
335sfortunato mortal? Dov'è Lisinga?
 Seppe il caso infelice?
 Come sta? Che ne dice?
 ULANIA
                                              Al colpo acerbo
 istupidì.
 SIVENO
                   Tutto è finito. Un sogno
 fur le speranze mie. Quel cor, quel volto,
340quella man che mi diede
 tanti pegni di fede
 oh dio! d'altri sarà.
 ULANIA
                                      Nol credo.
 SIVENO
                                                           E come!
 ULANIA
 A costo d'un impero ella è capace
 d'esser fedel. So come t'ama; ed io
345ben conosco il suo cor.
 SIVENO
                                           Ma ignori il mio.
 Soffrir che nata al soglio ella discenda
 fra i sudditi per me? D'un ben sì grande
 fraudar la patria mia? Torre all'impero
 chi può farlo felice? Ah non sia vero;
350io non sono a tal segno
 e vile amante e cittadino indegno.
 ULANIA
 E qual altro riparo?
 SIVENO
 Fuggir.
 MINTEO
                 Ma dove?
 ULANIA
                                     E a che?
 SIVENO
                                                       Dove non abbia
 ritegni il mio martire.
355A lagnarmi, a languire,
 a piangere, a morir.
 MINTEO
                                       Senti. E Lisinga
 lasci così?
 ULANIA
                      Pria di partir l'ascolta.
 MINTEO
 Vedila almeno.
 SIVENO
                               Ah che mi dite! Ah troppo
 troppo il suo affanno accrescerebbe il mio.
360Sugli occhi io le morrei nel dirle addio.
 
    Il mio dolor vedete;
 ditele il mio dolore.
 Ditele... Ah no tacete;
 non lo potrà soffrir.
 
365   Del tenero suo core
 deh rispettate il duolo;
 voglio morir; ma solo
 lasciatemi morir. (Parte)