L’eroe cinese, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA PRIMA
 
  Logge terrene, dalle quali si scopre gran parte della real città di Singana e del fiume che la bagna. Le torri, i tetti, le pagodi, le navi, gli alberi istessi e tutto ciò che si vede ostenta la diversità, con la quale producono in clima così diverso non men la natura che l’arte.
 
 SIVENO e MINTEO
 
 SIVENO
 Lasciami, caro amico, (Disperato)
 lasciami in pace; il mio dolor non soffre
 compagnia né consigli.
 MINTEO
                                            Ah no, sì presto
 non disperar.
 SIVENO
                            Tu mi trafiggi. Il padre
300non ricusò l'impero? Il vero erede
 oggi a scoprir non si obbligò? Che vuoi
 dunque ch'io speri più? Qual più m'avanza
 conforto a' mali miei?
 MINTEO
                                           La tua costanza.
 Mostrati, allor che il perdi,
305ch'eri degno del trono.
 SIVENO
                                            E creder puoi
 che il trono io pianga? Il meritarlo è stato,
 non l'ottenerlo, il voto mio. Si perda;
 poca virtù bisogna
 tal perdita a soffrir. Ma tu che a parte
310sei d'ogni mio pensier, tu che col trono
 vedi involarmi, oh dio,
 il bell'idolo mio, la mia speranza,
 tu come hai cor di consigliar costanza?
 MINTEO
 Sei degno, lo confesso,
315sei degno di pietà; ma pure...
 SIVENO
                                                        Addio.
 MINTEO
 Dove?
 SIVENO
                Quindi lontan. No, non potrei
 pace qui più sperar. Di mie passate
 felicità ritroverei per tutto
 qualche traccia crudel. Mi sovverrebbe
320là quando pria mi piacque,
 qua come accolse i voti miei, le dolci
 querele in questa parte, in quella i cari
 nuovi pegni d'amore; ogni momento
 penserei quante volte e in quante guise
325di morir mi promise
 prima d'abbandonarmi; e intanto in braccio
 d'un felice rival sugli occhi miei...
 Ah lasciami...
 MINTEO
                            Ove vai? (Trattenendolo)