La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA VI
 
  Luogo vastissimo presso le mura di Canopo festivamente adornato per il trionfale ingresso e per l’incoronazione del nuovo re. Ricco ed elevato trono alla destra, a piè del quale lateralmente situati alcuni de’ sacri ministri che sostengono sopra bacili d’oro le insegne reali. Grande e maestoso arco trionfale in prospetto. Vari ordini di logge all’intorno, popolate di musici e di spettatori. Vista dell’armata egizia vincitrice ordinata in lontano.
  Si vedrà avanzare pomposamente e passare sotto l’arco preparato a tal fine il nuovo re vincitore, assiso in maestà sopra carro trionfale tirato da cavalli e preceduto da altri con trofei militari ed insegne vincitrici, seguito d’oratori delle suddite provincie co’ loro rispettivi tributi, circondato da folta schiera di nobili egizi, di schiavi etiopi ed altre nazioni, paggi che tengono in mano umbrelli e vari ventagli di colorate piume per maggior fasto, popolo festivo, e finalmente seguito dalle guardie reali e da’ soldati che conducono spoglie nemiche.
 
 Mentre fra lo strepito armonioso di musica, di timpani, di sistri e d’altri stromenti s’avanza AMASI, scende assistito da SAMMETE ed AMENOFI e va sul trono, si canta il seguente
 
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
235ponga in oblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 PARTE DEL CORO
 
    Se il cielo è più sereno,
 se fausti raggi or spande,
 Amasi il giusto, il grande
240è l'astro che spuntò.
 
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in oblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 PARTE DEL CORO
 
245   In dì così ridente
 esulti il Nilo e scopra
 l'oscura sua sorgente
 che fino ad or celò.
 
 TUTTI
 
    Si scordi i suoi tiranni,
250sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in oblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 AMASI
 Non rendono superbi, (Dal trono in piedi)
 popoli al ciel diletti, i miei sudori
255o i marmarici allori
 o la vinta Pentapoli o Cirene.
 M'innalza, mi sostiene,
 il soglio ad occupar mi dà valore
 quel consenso d'amore
260che da ogni labbro ascolto,
 che leggo in ogni volto,
 che spero in ogni cor. Tenero padre
 ah mentre io veglio a rendervi felici,
 ah voi da' numi amici,
265figli, implorate a chi donaste il trono
 vigor, virtù che corrisponda al dono. (Siede)
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in oblio l'Egitto
270gli affanni che provò.