La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA VII
 
 BUBASTE, NITTETI e detti
 
 BUBASTE
 Signor, t'arride il ciel. L'unica prole
 dell'oppresso tiranno
 ch'estinta si credea, colà del Nilo
 da noi scoperta in su l'opposta riva,
275ecco al tuo piede e prigioniera e viva. (Additando Nitteti)
 AMASI
 Come! Nitteti! In così vili spoglie (S’alza e scende)
 l'egizia principessa!
 NITTETI
                                       Illustri assai
 eran per me, se dalle tue catene
 m'avessero difeso.
 AMASI
                                     Ah quai catene?
280Da chi? Perché? Non sai
 forse che Amasi è il re? Da che nascesti
 nella reggia paterna innanzi agli occhi
 forse ognor non ti fui? Quali osservasti
 segni in me d'alma rea? No; non può darsi
285ingiustizia maggiore,
 insulto più crudel del tuo timore.
 AMENOFI
 Oh magnanimo!
 BUBASTE
                                 Oh grande!
 NITTETI
                                                        Amasi, il sai,
 fu real la mia cuna; e se pretendo
 evitar d'esser serva, io non t'offendo.
 AMASI
290Tu serva! Olà, Sammete,
 ai soggiorni più degni
 dell'albergo reale in vece mia
 scorgi Nitteti.
 SAMMETE
                            Ubbidirò. (Che pena!
 Beroe mi attenderà!)
 AMASI
                                          Bubaste, amici,
295seguitela fintanto
 che raggiungervi io possa. Aperti a lei
 sian gli egizi tesori;
 si rispetti; si onori; e i cenni suoi,
 come a me lo saran, sian legge a voi.
 NITTETI
300Signor, non più. Quest'è vendetta.
 AMASI
                                                                È vero,
 m'oltraggiasti; son punto; e a vendicarmi
 appena incominciai. Maggior vendetta
 dall'offeso mio cor, Nitteti, aspetta.
 NITTETI
 
    Già vendicato sei;
305già tua conquista io sono;
 più non t'invidio il trono,
 padre t'adoro e re.
 
    Tutto dai fausti dei,
 tutto or l'Egitto attenda
310e in me frattanto apprenda
 che può sperar da te. (Parte accompagnata da Sammete, Bubaste e parte del seguito reale)