La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA VI
 
 BEROE e SAMMETE
 
 SAMMETE
600Chi al genitor mai rese (Con curiosità ed allegrezza)
 il nostro amor palese?
 BEROE
                                           Ei da Nitteti,
 ella il seppe da me.
 SAMMETE
                                      Più amabil padre
 trovar si può? Non tel diss'io? Conosce
 tutti i tuoi pregi; approva
605gli affetti miei; di te mi lascia a lato;
 ch'io da quel labbro amato
 prenda consiglio in questo dì mi dice.
 Oh padre! Oh caro padre! Oh me felice!
 BEROE
 (Beroe costanza).
 SAMMETE
                                   E tu non parli?
 BEROE
                                                                 Ammiro,
610principe, il tuo bel cor. Per un tal padre
 la giusta m'innamora
 riconoscenza tua. Dimmi. Non merta
 un sì buon genitor da un grato figlio
 ogni prova d'amor?
 SAMMETE
                                       Se il ciel m'intende
615qualche via m'aprirà, cara, ond'io possa
 farmi una volta al genitor palese.
 BEROE
 Consolati Sammete, il ciel t'intese.
 SAMMETE
 Come?
 BEROE
                 Da te dipende
 la pace dell'Egitto e la paterna
620tranquillità.
 SAMMETE
                         Da me?
 BEROE
                                          Sì.
 SAMMETE
                                                  Parla; a tutto
 pronto son io. Qual per sì grande oggetto,
 qual impresa, ben mio, compir dovrei?
 BEROE
 L'impresa è dura; abbandonar mi dei.
 SAMMETE
 Che! (Atonito)
 BEROE
              Abbandonarmi.
 SAMMETE
                                             Abbandonarti? Ah forse
625il padre mi deluse.
 BEROE
                                     Il padre è giusto.
 T'ama, non t'ingannò.
 SAMMETE
                                           Chi dunque chiede
 sì crudel sacrificio?
 BEROE
                                      Il ciel, la terra,
 tu stesso se vorrai,
 Sammete, esaminarti il chiederai.
630Sei fido alla tua patria? I suoi passati
 rischi non rinnovar. Rispetti il trono?
 Non avvilirlo. Al genitor sei grato?
 Non scemar sì bei giorni. Ami te stesso?
 Rifletti al tuo dover. Beroe t'è cara?
635Non opporti al destin. Lasciala in quello
 stato in cui nacque; e non espor l'oggetto
 de' dolci affetti tui
 all'odio, al rischio ed agl'insulti altrui.
 SAMMETE
 A parlarmi così valor ti senti?
640Ah la virtù che ostenti,
 Beroe crudel, di poco amor t'accusa.
 BEROE
 Di poco amore? Oh dio!
 Se vedessi, ben mio,
 come sta questo cor, com'io mi sento,
645no, così non diresti.
 SAMMETE
                                       A non amarmi
 pur disposta già sei.
 BEROE
                                        T'inganni. Io posso
 e voglio amarti sempre. Io di monarchi
 debitrice all'Egitto
 non son come tu sei; non è l'amore
650delitto in Beroe. Io libertà non bramo,
 quando ti scioglio. Il dolce cambio antico
 de' nostri cori in quella parte almeno
 che soffre la virtù serbar vogl'io;
 ti rendo il tuo; ma non dimando il mio.
 SAMMETE
655Ah se vuoi ch'io non t'ami, ah non mostrarti
 così degna d'amore, anima mia.