La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA VII
 
 BUBASTE con guardie e detti
 
 BUBASTE
 Amasi a te m'invia,
 pastorella gentile. È suo volere
 ch'io dipenda dal tuo. Di me disponi,
660esecutor son io
 qui de' tuoi cenni.
 BEROE
                                    Amato prence, addio.
 SAMMETE
 Che! Già mi lasci? Ah dove vai?
 BEROE
                                                            Fra poco
 saprà tutto Sammete.
 SAMMETE
                                          I passi tuoi
 seguir vogl'io.
 BEROE
                             No; s'è pur ver che m'ami,
665resta ben mio. Quest'ultimo io ti chiedo
 pegno d'amor.
 SAMMETE
                              Che tirannia! Ch'io resti
 così senza saper...
 BEROE
                                   Fidati, o caro,
 da te lungi io non vo; caro, io tel giuro,
 d'altri non sarò mai. Come tu fosti
670e l'unico e il primiero
 sarai sempre tu solo il mio pensiero.
 
    Per costume, o mio bel nume,
 ad amar te solo appresi
 e quel dolce mio costume
675diventò necessità.
 
    Nel bel foco in cui m'accesi
 arderò per finch'io mora;
 non potrei volendo ancora
 non serbarti fedeltà. (Parte con Bubaste e guardie)