La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA XII
 
 BEROE cominciando a rinvenire, poi SAMMETE dalla sinistra difendendosi da due de’ custodi reali, finalmente AMASI con numeroso seguito d’armati dalla destra
 
 BEROE
 Oimè! Deh per pietà, (Senza aprir gli occhi) rendimi... (Guardando sorpresa intorno) Oh dei!
 Sola restai! Prence? (S’alza) Sammete? Ah dove,
 misera, andò? Forse è rimasto esangue...
820forse... Ma sento ancora
 colà strepito d'armi. (Di dentro alla sinistra)
 SAMMETE
                                         Invan ch'io ceda,
 temerari, sperate. (Esce)
 BEROE
                                     Ah basta, o prence,
 più non opporti agli astri.
 AMASI
                                                 Olà. Deponi,
 forsennato, quel brando e prigioniero
825renditi a queste squadre.
 BEROE
 Principe, non opporti.
 SAMMETE
                                           Ah Beroe! Ah padre! (Si lascia disarmare)
 AMASI
 Ingrato! Ecco i bei frutti (Ironia lenta ed amara)
 de' paterni sudori. Ecco la bella
 mercé che tu mi rendi. Ecco l'eroe
830ch'io mi promisi e che aspettò l'Egitto.
 Sol nel primo delitto (Enfasi seria)
 tanti unir ne sapesti
 che i rei più illustri al cominciar vincesti.
 Qual rispetto, qual legge,
835qual dover non calpesti? Il duol d'un padre,
 l'ira del ciel, la maestà d'un trono
 freni bastanti al tuo furor non sono.
 Ingrato...
 BEROE
                    Ah basta. Al prence
 tutto non dessi il tuo rigor. La rea
840de' suoi falli son io. Le ree son queste
 infelici sembianze. Io l'allettai;
 io lo sedussi; io gli turbai la mente.
 Se mai non mi vedeva, era innocente.
 AMASI
 D'un figlio contumace
845invan la tua pietà...
 BEROE
                                      No, contumace,
 mio re, non è. Conosco
 per lungo uso quel cor. T'ama, t'onora.
 Non son gli eccessi suoi ch'ultimi sforzi
 d'un moribondo amor.
 AMASI
                                            M'onora e m'ama
850ei che ad esser mi astringe
 o fiero padre o ingiusto re? Potea
 forse ignorar che una sua colpa sola
 m'avrebbe oppresso? Il sol dolor d'un padre
 tenero al par di me gl'impeti suoi
855raffrenar non dovea? Quest'è l'amore?
 Quest'è il rispetto? Ah questo
 è il disprezzo più atroce;
 quest'è l'odio più nero,
 questo...
 SAMMETE
                   No, padre mio, no; non è vero.
860Di rispetto, d'amore
 qual più da me ti piace
 dura prova dimanda. Armi, ruine,
 mostri, incendi, tempeste
 affronterò né vacillar vedrai
865l'ubbidienza mia. Ma Beroe, oh dio!
 ma Beroe abbandonare? Ah padre, io l'amo,
 io non amai che lei;
 ella è tutto per me. Se lei mi togli...
 AMASI
 Custodi, olà, traete (Sammete è incatenato)
870al suo carcere il reo.
 BEROE
                                       Pietà, signore.
 SAMMETE
 Sulla paterna mano...
 AMASI
 Parti. (L’evita senza sdegno)
 SAMMETE
               Ah concedi al mio dolor verace
 che questo pegno almen...
 AMASI
                                                  Lasciami in pace.
 SAMMETE
 
    Guardami, padre amato.
 
 AMASI
 
875Lasciami, figlio ingrato.
 
 BEROE
 
 Amor ti dia consiglio.
 
 AMASI
 
 È troppo ingrato il figlio.
 
 SAMMETE
 
 Ingrato ah non son io.
 
 BEROE
 
 Eccede il tuo rigor.
 
 A TRE
 
880   In quante parti, oh dio!
 mi si divide il cor.
 
 SAMMETE
 
    Signor, de' falli miei
 sai la cagion qual è.
 
 BEROE
 
    Non ti scordar che sei
885pria genitor che re.
 
 AMASI
 
    (In tal cimento, oh dei!
 chi mai si vide ancor). (Partono da diverse parti)
 
 Fine dell’atto secondo