La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 SCENA VII
 
 SAMMETE solo, indi NITTETI con seguaci armati
 
 SAMMETE
1130Misero, che giurai? Come da quella
 dividermi per sempre, onde diviso
 viver non posso un solo istante! Ah troppo
 per soverchia pietà, Beroe crudele,
 ah tu non sai... Ma quale
1135di ruginosi cardini improvviso
 stridore ascolto? Inusitato ingresso
 s'apre colà. Chi fia? Nitteti! Oh stelle!
 Ed armati con sé! La sua vendetta
 fra quest'orride forse ombre segrete
1140a nasconder verrà.
 NITTETI
                                     Fuggi, Sammete.
 Chi fece il tuo periglio
 ti reca libertà. Chiusa ogni via
 han trovata i miei prieghi al cor del padre;
 questa l'oro m'aprì. (Accennando la porta per la quale è venuta) Gli altri riguardi
1145il mio dover tutti ha posposti.
 SAMMETE
                                                        È tardi.
 NITTETI
 Tardi sarà, se non risolvi. Un solo
 de' reali custodi
 che ascolti, che s'avvegga... Ah prence, ah fuggi,
 non t'arrestar.
 SAMMETE
                             Non è più tempo.
 NITTETI
                                                               Ingrato!
1150Dalla mia man ti spiace
 la vita ancor. Va'; non temer; non chiedo
 mercé dell'opra.
 SAMMETE
                                 Oh dio, Nitteti! (Con impazienza)
 NITTETI
                                                               Intendo.
 Perder Beroe paventi,
 lasciandola così. Va' pur. L'avrai;
1155io ne sarò custode;
 a te si serberà.
 SAMMETE
                              Qual nuovo è questo
 eccesso di virtù! Dopo un rifiuto...