Nitteti, Torino, Reale, 1757

 SCENA VIII
 
 AMASI, AMENOFI e seguito
 
 AMASI
 Amenofi, ove vai? (Ad Amenofi che volea seguitar Nitteti)
 AMENOFI
                                     Come imponesti,
 sieguo Nitteti.
 AMASI
                             No. Ferma. Vogl'io
 parlarti, o prence.
 AMENOFI
                                    Adoro il cenno. (Oh dio!) (Guardando con tenerezza presso Nitteti)
 AMASI
315Di gran fede ho bisogno. E tanta altrove
 come in te non ne spero. Io l'ammirai,
 quando dal soglio avito,
 pria che farti ribelle al tuo signore,
 discacciar ti lasciasti. Atto sì grande
320tanto m'innamorò che se mi avesse
 lasciata il ciel la figlia Amestri, a lei
 ti ambirebber consorte i voti miei.
 La sommessa Cirene
 di nuovo avrai; ma questo
325non è premio, è dover. Col poter mio,
 Amenofi, misura ogni tua brama;
 Amasi regna e ti conosce e t'ama.
 AMENOFI
 Troppo, signor...
 AMASI
                                 Taci, m'ascolta e giura
 silenzio e fedeltà.
 AMENOFI
                                   Tutti n'impegno
330vindici i numi.
 AMASI
                               Or di'. D'Aprio nemico
 tu mi credesti?
 AMENOFI
                               Il crede
 tutto, signor, con me l'Egitto.
 AMASI
                                                       E tutto
 con te s'inganna. Ebbe l'inganno, è vero,
 giusti principi. Io difensor di lui,
335a un tratto de' ribelli
 divenni condottier. Ma questo un cenno
 fu d'Aprio istesso. Ecco il suo foglio. Ogni altro
 rimedio disperando, ei volle almeno
 evitar che rapina in mano altrui
340fosse il suo regno; e nella mia lo rese
 deposito sicuro.
 AMENOFI
                                Oh stelle!
 AMASI
                                                    Il cielo
 secondava il mio zel, quando sorpreso
 dall'ultimo de' mali
 fu il misero mio re. Sentì vicini
345gl'istanti estremi; a sé chiamommi; io corsi
 al suo nascosto albergo e pieno il volto
 già di morte il trovai. Mi strinse al petto;
 s'intenerì; la sua perduta figlia
 cercar m'impose; e al figlio mio trovata
350darla in isposa. Io lo giurai piangendo;
 ei di più dir volea ma freddo intanto
 mi cadde in braccio e mi lasciò nel pianto.
 AMENOFI
 (Che ascolto!)
 AMASI
                             Il giuramento
 deggio e voglio adempir; ma temo avversa
355l'indole del mio figlio. Il sai, non parla
 mai d'imenei; non v'è beltà che giunga
 a riscaldargli il cor. Fugge la reggia;
 sol fra boschi s'aggira; e tutti sono
 cacce, veltri, destrieri,
360valli, monti e campagne i suoi pensieri.
 Di correggerlo è d'uopo e giova a questo
 più l'amico che il padre. Io fausti i numi
 implorerò; tu d'ammollir proccura
 quel duro cor. Vanta Nitteti, esalta
365la sua beltà, la sua virtù. S'ei cede
 per tuo consiglio all'amorosa face,
 io, caro prence, io ti dovrò la pace.
 AMENOFI
 Dunque...
 AMASI
                      Più non tardiam; non v'è riposo
 per me, se il giuramento io non adempio.
370Corri, amico, a Sammete; io vado al tempio.
 
    Tutte finor dal cielo
 incominciai le imprese;
 e tutte il ciel cortese
 le secondò finor.
 
375   Ah sia propizio a questa
 ei che di fé, di zelo
 le belle idee mi desta,
 ei che mi vede il cor. (Parte)