Nitteti, Torino, Reale, 1757

 SCENA II
 
 AMASI, indi AMENOFI
 
 AMASI
 Ah de' falli del figlio in parte è reo
 il mio soverchio amor. Poco, or m'avveggo,
 il mio cor gli celai. Troppo conosce
950che il punirlo è punirmi e forte il rende
 la debolezza mia. Ma s'ei non cede,
 giudice e re... No; cederà. Si sprezza
 da lungi, il so, ma non si guarda poi
 con la costanza istessa
955il momento fatal, quando s'appressa.
 AMENOFI
 Con sollecita istanza
 d'Iside il sacerdote
 chiede, signor, che tu l'ascolti.
 AMASI
                                                         Intendo.
 Del tempio profanato
960vorrà vendetta.
 AMENOFI
                               A me nol disse. Ei reca
 un chiuso foglio ed uom canuto ha seco
 che alla spoglia mi parve,
 non ai detti, un pastor.
 AMASI
                                            Che fia! S'ascolti. (In atto di partire)
 Tu qui Bubaste attendi e quando ei giunga
965sollecito m'avverti. (Come sopra)
 AMENOFI
                                      Eccolo.
 AMASI
                                                     Oh dei! (Dopo essersi rivoltato e aver guardato attentamente Bubaste entro la scena)
 In quella fronte oscura
 leggo la mia sventura.