Nitteti, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA VI
 
  Luogo vastissimo presso le mura di Canopo, festivamente adornato pel trionfale ingresso e per l’incoronazione del nuovo re. Ricco ed elevato trono alla destra, a piè del quale lateralmente situati alcuni de’ sacri ministri che sostengono sopra bacili d’oro le insegne reali. Grande e maestoso arco trionfale in prospetto. Vari ordini di logge all’intorno, g popolate di musici e di spettatori. Vista dell’armata egizia vincitrice ordinata in lontano.
  Si vedrà avanzar lentamente e passar indi sotto l’arco preparato il nuovo re vincitore, assiso in maestà sopra un bianco e pomposamente guarnito elefante, preceduto dagli oratori delle suddite provincie co’ loro respettivi tributi, circondato da folta schiera di nobili egizi, di schiavi etiopi e di paggi, che gli sostengono sul capo il reale ombrello e vaghi e grandi ventagli di colorate penne all’intorno, e seguito finalmente dalle guardie reali e dalla folla de’ carri e de’ cammelli carichi delle spoglie nemiche.
 
 Mentre fra lo strepito armonioso di timpani, di sistri e d’altri istromenti barbari s’avanza AMASI, scende assistito da SAMMETE ed AMENOFI e va sul trono, si canta il seguente
 
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
235ponga in obblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 PARTE DEL CORO
 
    Se il cielo è più sereno,
 se fausti raggi or spande,
 Amasi il giusto, il grande
240è l'astro che spuntò.
 
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in obblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 PARTE DEL CORO
 
245   In dì così ridente
 esulti il Nilo e scopra
 l'oscura sua sorgente
 che fino ad or celò.
 
 TUTTI
 
    Si scordi i suoi tiranni,
250sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in obblio l'Egitto
 gli affanni che provò.
 
 AMASI
 Non rendono superbi, (Dal trono in piedi)
 popoli al ciel diletti, i miei sudori
255o i marmarici allori
 o la vinta Pentapoli o Cirene;
 m'innalza, mi sostiene,
 il soglio ad occupar mi dà valore
 quel consenso d'amore
260che da ogni labbro ascolto,
 che leggo in ogni volto,
 che spero in ogni cor. Tenero padre
 ah mentre io veglio a rendervi felici,
 ah voi de' numi amici,
265figli, implorate a chi donaste il trono
 vigor, virtù che corrisponda al dono. (Siede)
 CORO
 
    Si scordi i suoi tiranni,
 sollevi il ciglio afflitto,
 ponga in obblio l'Egitto
270gli affanni che provò.