Nitteti, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA VII
 
 BUBASTE con guardie e detti
 
 BUBASTE
 Amasi a te m'invia,
 pastorella gentile. È suo volere
 ch'io dipenda dal tuo. Di me disponi;
660esecutor son io
 qui de' tuoi cenni.
 BEROE
                                    Amato prence, addio.
 SAMMETE
 Che! Già mi lasci? Ah dove vai?
 BEROE
                                                            Fra poco
 saprà tutto Sammete.
 SAMMETE
                                          I passi tuoi
 seguir vogl'io.
 BEROE
                             No; s'è pur ver che m'ami,
665resta, ben mio. Quest'ultimo io ti chiedo
 pegno d'amor.
 SAMMETE
                              Che tirannia! Ch'io resti
 così senza saper...
 BEROE
                                   Fidati, o caro;
 da te lungi io non vo; caro, io tel giuro,
 d'altri non sarò mai. Come tu fosti
670e l'unico e il primiero
 sarai sempre tu solo il mio pensiero.
 
    Per costume, o mio bel nume,
 ad amar te solo appresi
 e quel dolce mio costume
675diventò necessità.
 
    Nel bel fuoco in cui m'accesi
 arderò per finch'io mora;
 non potrei volendo ancora
 non serbarti fedeltà. (Parte con Bubaste e colle guardie)