Il trionfo di Clelia, Vienna, van Ghelen, 1762

 SCENA IV
 
 CLELIA e poi ORAZIO
 
 CLELIA
125Io più pace non ho; tutto m'ingombra
 di timor, di sospetto; ove mi volgo
 ho presente Tarquinio. Il violento
 superbo suo carattere, i recenti
 atroci esempi, il mio presente stato...
 ORAZIO
130Clelia...
 CLELIA
                 Ah sposo adorato
 partiam.
 ORAZIO
                    Come! Perché?
 CLELIA
                                                  Tutto saprai;
 partiam.
 ORAZIO
                    Spiegati almen.
 CLELIA
                                                   Qui mal sicura
 è la tua Clelia. Osò Tarquinio in queste
 stanze inoltrarsi; osò scoprirsi amante.
135Troppo esposta io qui sono;
 tu conosci i Tarquini... Ah non perdiamo
 caro i momenti. Andiam.
 ORAZIO
                                                 Fermati e calma
 bella mia speme il tuo timor. Che mai
 può un esule tentar?
 CLELIA
                                        M'ama...
 ORAZIO
                                                           Che t'ami;
140e un disprezzato amore
 l'affligga e lo punisca.
 CLELIA
                                          A lui vicino
 riposo io non avrei. Si parta.
 ORAZIO
                                                      Ah taci.
 Non si può; non si dee. Qui tu sei pegno
 della publica fé. L'unica io sono
145speme qui della patria. A queste cure
 convien che ceda ogn'altra cura.
 CLELIA
                                                            Ingrato!
 Scopri un rival; mi vedi
 esposta alle sue frodi; in rischio sei
 di perdermi per sempre; e sì tranquillo
150né men cangi colore! E poi son io
 l'unico tuo pensiero,
 il tuo ben, la tua fiamma... Ah non è vero.
 ORAZIO
 Sposa or m'ascolta. Io non amai, non amo
 né son d'amar capace altro sembiante
155che quel della mia Clelia; adoro in lei
 la bell'alma, il bel volto, i bei costumi;
 per lei, lo giuro ai numi,
 mille vite darei; ma... non sdegnarti,
 Clelia cede alla patria. È Roma il sacro
160nostro primo dover. Se Orazio ingrato
 potesse un solo istante
 sì gran madre obbliar, per Clelia a lei
 se scemasse un sostegno,
 saria di Clelia istessa Orazio indegno.
 CLELIA
165Oh magnanimo! Oh vero
 figlio di Roma! Il tuo parlar m'inspira
 tenerezza e valor; perdona, a torto
 di tua fé dubitai.
 T'imiterò; m'avrai
170sposa degna di te. Sull'orme illustri...