Il trionfo di Clelia, Vienna, van Ghelen, 1762

 SCENA X
 
 ORAZIO e poi CLELIA
 
 ORAZIO
 Che crudel sacrificio
 Roma tu vuoi da me! L'avrai. Saranno
 prezzo gli affetti miei
365della tua libertà. Sarò... Ma dunque
 altro scampo non v'è? Dunque son tutti
 ottusi i nostri acciari? Estinto in noi
 dunque è il natio coraggio. Ah no. Si pugni
 e trionfino in campo
370il valor, la giustizia... Oh dio felici
 sempre in campo non sono
 la giustizia, il valor; né dell'insana
 sorte al capriccio avventurar degg'io
 della patria il destino. E a tal novella
375che mai Clelia dirà? Forza che basta
 ben mi sent'io nel sen; ma il suo dolore
 mi sgomenta, m'opprime. In questo istante
 in faccia a lei d'articolar parole
 capace io non sarei. (In atto di partire)
 CLELIA
380Sposo ove corri?
 ORAZIO
                                 (Onnipotenti dei!)
 CLELIA
 Parlasti al re?
 ORAZIO
                            Parlai.
 CLELIA
                                           Deh non tacermi
 che ottenesti da lui.
 ORAZIO
                                       Nulla.
 CLELIA
                                                     Ma dunque
 già perduta è per Roma ogni speranza?
 ORAZIO
 No Clelia. (Guardandola con compassione)
 CLELIA
                      E quale è mai?
 ORAZIO
385Lasciami respirar. Tutto saprai.
 
    Saper ti basti o cara
 che sei, che fosti ognor
 e che il mio solo amor
 sempre sarai.
 
390   Che sempre e in ogni sorte,
 lo giuro a' sommi dei,
 de' puri affetti miei
 l'impero avrai. (Parte)