Il trionfo di Clelia, Torino, Reale, 1768

 SCENA PRIMA
 
  Camere interne destinate a Clelia in un real palazzo suburbano, situato fra le sponde del Tevere e le radici del Gianicolo ed occupato da Porsenna in occasione dell’assedio di Roma.
 
 CLELIA sedendo pensosa appoggiata ad un tavolino, la quale si turba nel veder TARQUINIO venire a lei
 
 CLELIA
 Come! Oh ardir temerario! (Esce Tarquinio e Clelia si alza) E chi ne' miei
 reconditi soggiorni a te permette
 d'inoltrarti, o Tarquinio?
 TARQUINIO
                                                Un breve istante... (Con sommessione affettata)
 CLELIA
 Ogn'istante è un oltraggio.
5Parti.
 TARQUINIO
              Ascoltami solo.
 CLELIA
                                           Il chiedi invano.
 Qui nel campo toscano
 Clelia è ostaggio e non serva; onde se nulla
 ti cal della mia gloria, almen rispetta
 la ragion delle genti.
 TARQUINIO
                                        E in che l'offendo?
 CLELIA
10Orribile a tal segno
 de' Tarquini la fama a noi s'è resa
 che sol la lor presenza è grande offesa.
 Parti. (Siede)
 TARQUINIO
               Ah Sesto io non son.
 CLELIA
                                                      Sei dell'istessa
 velenosa radice
15tralcio sospetto.
 TARQUINIO
                                Assai diverso. Io t'offro
 non solo il cor d'amante
 ma di consorte ancor la destra.
 CLELIA
                                                          Ignori
 forse che Orazio ha la mia fede in pegno?
 Per voi dunque a tal segno
20è volgar debolezza
 ogni sacro dover?
 TARQUINIO
                                   Ma, Clelia, in faccia
 all'offerta d'un trono
 ogni ostacolo è lieve.
 CLELIA
                                        E chi d'un trono
 è il generoso donator?
 TARQUINIO
                                           Son io.
 CLELIA
25Tu puoi donarmi un trono! E quale?
 TARQUINIO
                                                                    Il mio.
 CLELIA
 Il tuo!
 TARQUINIO
               Sì, quel di Roma
 mia suddita a momenti.
 CLELIA
 Suddita Roma ad un Tarquinio! Or senti. (S’alza)
 Pria risalir vedrai
30il Tebro alla sua fonte, in Oriente
 prima il dì tramontar che al giogo indegno
 torni Roma di nuovo; e quando ancora
 per crudeltà del fato
 serva tornasse alla catena antica,
35morrà libera Clelia e tua nemica.
 TARQUINIO
 (E pur mia diverrà). Non ben s'accorda
 con quel dolce sembiante
 sì feroce pensier. Clelia adorata,
 se questo cor vedessi...
 CLELIA
40Non più.
 TARQUINIO
                    Forse il cor mio...
 CLELIA
                                                      Ma con qual fronte
 m'offri il tuo cor! Promesso
 a Larissa non è?
 TARQUINIO
                                 Di stato, o cara,
 la barbara ragione il genitore
 m'ha nella figlia a lusingar forzato.
45Ma la ragion di stato
 sugli affetti non regna. Io Clelia adoro,
 odio Larissa; e di Larissa il volto
 a paragon delle tue luci belle...
 CLELIA
 Con lei ti spiega; ecco Larissa.
 TARQUINIO
                                                         (Oh stelle!)