Il Siroe, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA IX
 
  Luogo angusto e racchiuso nel castello, destinato per carcere a Siroe.
 
 SIROE, poi EMIRA
 
 SIROE
 Son stanco, ingiusti numi,
 di soffrir l'ira vostra. A che mi giova
 innocenza e virtù? S'opprime il giusto,
 s'innalza il traditor. Se i merti umani
1380così bilancia Astrea,
 o regge il caso o l'innocenza è rea.
 EMIRA
 Arasse non mentì, vive il mio bene.
 SIROE
 Ed Emira fra tanti
 rigorosi custodi a me si porta?
 EMIRA
1385Quest'impronto real fu la mia scorta.
 SIROE
 Come in tua man?
 EMIRA
                                     L'ebbi da Cosroe istesso.
 SIROE
 Se del mio fato estremo
 scelse te per ministra il genitore,
 per così bella morte
1390io perdono alla sorte il suo rigore.
 EMIRA
 Senti Emira qual sia.