Il trionfo di Clelia, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA X
 
  Fabbriche antiche alla riva toscana del Tevere, sopra di cui il ponte Sublicio che nasconde uno de’ suoi capi alla sinistra fra gli antichi nominati edifici e lascia visibile l’altro su l’opposta sponda del fiume. Prospetto di Roma in lontano.
 
 All’aprirsi della scena si vedono fuggir verso di Roma i pochi custodi del ponte, sorpresi dall’arrivo de’ toscani che in ordine lentamente s’inoltrano dalla sinistra sul medesimo. Indi ORAZIO entrando dalla destra sul ponte abbandonato s’avanza dicendo:
 
 ORAZIO
 No, traditori, in ciel di Roma il fato
 non è deciso ancor. Sarà bastante
 a punir scelleraggine sì nera
670Orazio sol contro l'Etruria intera. (Affronta i nemici a mezzo il ponte; si combatte, si vedono cader nel fiume uccisi ed urtati alcuni de’ toscani che finalmente cedendo lasciano libero il ponte. Orazio allora tornando alcun passo indietro parla a’ suoi)
 Ecco il tempo, o Romani. Ardir; gli dei
 pugnan per noi. Quest'unico si tronchi
 passo a' nemici. Alle mie spalle il ponte
 rovinate, abbattete. Il ferro, il fuoco
675s'affretti all'opra. Intanto il varco io chiudo
 e il petto mio vi servirà di scudo.