Il trionfo di Clelia, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA XIV
 
 TARQUINIO solo
 
 TARQUINIO
 Ma qual mai sì possente
 incognita magia tutto a costei
740dà l'impero di me! Fin co' disprezzi
 costei m'inspira amor. Clelia ho nell'alma,
 Clelia ho nel cor, Clelia ho sugli occhi. In mezzo
 a tante mie speranze
 sempre la cerco, a tante cure in mezzo
745sempre la trovo e sempre,
 ovunque io volga il passo,
 col pensier la dipingo in ogni sasso.
 E se Porsenna mai, le sue conosco
 generose follie,
750rotta la tregua or la rendesse? Ah questo
 colpo si eviti. Andiamo
 Clelia a rapir... Che fai Tarquinio! È d'uopo
 prepararsi all'impresa. Armi e destrieri
 per trafugar la preda in loco ascoso
755vadansi prima a radunar... Ma intanto
 se Porsenna eseguisse... È vero. A lui
 prima conviene... Ah mentre a un rischio accorro,
 l'altro trascuro; e in due
 dividermi non posso. Ecco il riparo.
760Avverta un foglio il mio fedele e, mentre
 ei si appresta al bisogno, al re poss'io
 volar frattanto. Ardua è l'impresa e forse
 della sorte al favor troppo io mi fido;
 ma chi trema del mar dorma sul lido.
 
765   Non speri onusto il pino
 tornar di bei tesori
 senza varcar gli orrori
 del procelloso mar.
 
    Ogni sublime acquisto
770va col suo rischio insieme;
 questo incontrar chi teme
 quello non dee sperar.
 
 Fine dell’atto secondo