Il trionfo di Clelia, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA VII
 
 Reggia illuminata in tempo di notte.
 
 PORSENNA con accompagnamento di nobili toscani, indi TARQUINIO
 
 PORSENNA
 Olà, venga e s'ascolti
 il romano orator. (Parte un nobile toscano) Ma perché mai
 limpido il core in fronte
980non si legge a ciascun? Sempre trovarsi
 cinto d'inganni, ignorar sempre i veri
 interni altrui pensieri, ah questa pena
 contamina, avvelena
 il maggior ben per cui dolce è la vita!
985Questa...
 TARQUINIO
                    Oh strana, oh inudita
 temerità!
 PORSENNA
                     Che avvenne?
 TARQUINIO
                                                 Immaginarti
 non puoi, signor, qual oratore ardisca
 chiedere a te l'ingresso.
 PORSENNA
 Chi è mai?
 TARQUINIO
                        Nol crederesti; è Orazio istesso.
 PORSENNA
990Orazio! E ben, l'ottenga.
 TARQUINIO
                                               Ah soffriresti
 che reo d'infedeltà...
 PORSENNA
                                        Sì. Non comune
 spettacolo sarà, credimi, o prence,
 ammirarne il contegno,
 veder fino a qual segno
995arrivi un'alma a mascherarsi e a quanto
 fidar l'altrui si possa audacia estrema.
 TARQUINIO
 (Ecco un nuovo periglio; il cor mi trema).