Romolo ed Ersilia, Vienna, van Ghelen, 1765

 SCENA VII
 
  Appartamenti destinati nella reggia ad Ersilia sul colle Palatino.
 
 ERSILIA e OSTILIO
 
 OSTILIO
 Ma di Romolo o Ersilia
250tutto il merto conosci?
 ERSILIA
 Tutto.
 OSTILIO
               E non l'ami?
 ERSILIA
                                         No. Fra noi l'amore
 è figlio del dovere.
 OSTILIO
                                     Altra speranza
 dunque a noi non rimane
 che un comando paterno.
 ERSILIA
                                                 E questa è vana;
255conosco il genitor.
 OSTILIO
                                    Se avverso è il padre,
 se insensibil tu sei, procura almeno
 la nostra pace.
 ERSILIA
                             Io! Come?
 OSTILIO
                                                   Il popol brama
 i reali imenei. Quasi in tumulto
 degenera il desio. Deh già che il fato
260te nega a noi, dal tuo consiglio accetti
 Romolo un'altra sposa.
 ERSILIA
 Dal mio consiglio!
 OSTILIO
                                    Ah sì.
 ERSILIA
                                                 Qual dritto ho mai...
 OSTILIO
 Quel che sull'alma sua ti dona amore.
 Chi dispor di quel core
265ardirebbe sperar, se a te non lice?
 ERSILIA
 Io farmi debitrice
 della sorte di Roma? Una regina
 io straniera cercar?
 OSTILIO
                                      L'hai pur vicina.
 ERSILIA
 Chi?
 OSTILIO
             Valeria.
 ERSILIA
                              Valeria!
 OSTILIO
                                               Oltraggio il trono
270dalla illustre Valeria
 almen non soffrirà, quando non possa
 adornarsi d'Ersilia.
 ERSILIA
                                      E ben, se credi
 che giovi il voto mio... Ma queste Ostilio
 son stravaganti idee... Valeria è amante.
 OSTILIO
275Lo so. Per sua sventura
 d'Acronte è accesa; e sarebbe opra appunto
 di sincera amistà franger quel laccio
 tanto indegno di lei.
 ERSILIA
 Sì... ma...
 OSTILIO
                     Viene a momenti
280Romolo a te.
 ERSILIA
                          Romolo!
 OSTILIO
                                            Sì proteggi
 Ersilia il mio pensier; cerca...
 ERSILIA
                                                        Tu vuoi
 ch'io deliri con te. Chi mai t'intende?
 Per Valeria finora
 sospirasti d'amore; ad altri or vuoi
285che sposa io l'offra. O m'ingannasti prima;
 o al presente m'inganni.
 OSTILIO
                                               Ah non t'inganno
 né finor t'ingannai.
 Più di me stesso io l'amo; e perché l'amo
 più di me stesso è il voto mio verace
290l'onor suo, la sua gloria e la sua pace.
 
    Con vanto menzognero
 fido amator si chiama
 chi nel suo ben non ama
 che il proprio suo piacer.
 
295   Alma ben vile ha in petto
 chi render può felice
 un adorato oggetto;
 e non ne sa goder. (Parte)