Romolo ed Ersilia, Vienna, van Ghelen, 1765

 SCENA PRIMA
 
  Logge interne nella reggia, dalle quali veduta della porta Carmentale e della rupe Tarpea.
 
 ERSILIA
 
 ERSILIA
 Purtroppo è ver; non giova
 più celare a me stessa
400la debbolezza mia. No; più non sono
 l'austera Ersilia. È il primo
 Romolo ognor de' miei pensieri; ognora
 mi trovo, e non so come,
 fra le labbra il suo nome. A me di lui
405se alcun parla improvviso
 sento avvamparmi in viso; ov'ei s'appressi
 mi turbo, impallidisco,
 mi confondo, ammutisco; e dubbio in seno
 tra l'affanno e il piacer mi balza il core;
410se questo amor non è, che cosa è amore?
 Già che sì mal finora
 ti difendesti Ersilia
 non cimentarti più. Fuggi; e fuggendo
 serba almen la tua gloria,
415che la fuga in amor pure è vittoria.