Romolo ed Ersilia, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA IV
 
 VALERIA ed OSTILIO
 
 OSTILIO
 Adorata Valeria,
 soffri ch'io lo confessi, invidio il fato
 di chi l'omaggio ottiene
 di lagrime sì belle.
 VALERIA
                                     Ostilio, ah parti.
890Un di mia debolezza
 spettator, qual tu sei,
 mi fa troppo arrossir.
 OSTILIO
                                          Sono i tuoi cenni
 leggi per me. Ma sappi
 che il tuo dolore io non condanno; e forse,
895s'io ti scoprissi in seno
 più duro il cor, mi piaceresti meno.
 
    Fra quelle tenere
 dolenti stille,
 che i raggi adombrano
900di tue pupille,
 traluce il merito
 del tuo bel cor.
 
    E quel vezzoso
 volto pietoso
905si fa più amabile
 nel suo dolor. (Parte)