Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Vienna, van Ghelen, 1771

 SCENA III
 
 LEONE e poi BRADAMANTE
 
 LEONE
460Ah se d'un tal portento
 di valor di beltà potrò vantarmi
 d'esser io possessor, d'astro sì chiaro
 se illustrar l'Oriente
 fortunato io potrò, chi fra' mortali
465felice al par di me... Ma Bradamante
 quella non è? Sì non m'inganno.
 BRADAMANTE
                                                             Oh stelle!
 Ecco il greco importuno.
 Se n'eviti l'incontro. (In atto di ritirarsi)
 LEONE
                                         Ah soffri almeno
 bella nemica mia, soffri ch'io possa
470pria che al tuo ferro il petto
 offrire a te d'un fido cor l'omaggio.
 BRADAMANTE
 Prence questo è linguaggio
 da vincitor. Prima d'usarlo è d'uopo
 nell'arringo prescritto
475di sé far prova ed acquistarne il dritto.
 LEONE
 Se a chi non è capace
 di resisterti in campo è sì gran fallo
 adorabil guerriera offrirti il core,
 chi mai reo non sarà? Dritto ha d'amarti
480sol chi ascolta il tuo nome; e a chi ti mira
 divien l'amor necessità.
 BRADAMANTE
                                              Se forte
 sei tu quanto cortese,
 io comincio a tremar.
 LEONE
                                          Ah so purtroppo
 che a Bradamante in petto
485un ignoto è il timor straniero affetto;
 ma so che un'alma grande
 ingrata esser non può.
 BRADAMANTE
                                           Nol sono; e pronta
 eccomi a darne prova, ove tu vogli
 secondar le mie brame.
 LEONE
                                              Arbitra sei
490del mio voler; tutto farò.
 BRADAMANTE
                                               L'impresa
 dunque abbandona o prence.
 LEONE
                                                        Io?
 BRADAMANTE
                                                                 Sì.
 LEONE
                                                                         Crudele!
 Così grata mi sei?
 BRADAMANTE
                                    Grata non sono
 se contro te mi spiace
 trattar l'armi omicide, e se procuro
495i tuoi rischi evitar?
 LEONE
                                      Fra i rischi miei
 il perderti è il maggior.
 BRADAMANTE
                                             Deh s'egli è vero (Con dolcezza)
 che in tal pregio io ti sono e che disporre
 del tuo voler poss'io, lasciami, o prence,
 lasciami in pace. A gara
500a te d'Asia e d'Europa offre ogni trono
 spose di te ben degne.
 LEONE
                                           Ah no, perdono.
 Il sol tuo cenno è questo
 ch'io non posso eseguir.
 BRADAMANTE
                                              No? Forse in campo (Con sdegno)
 meglio saprò persuaderti armata.
505Vieni al cimento; e non chiamarmi ingrata.
 LEONE
 
    Quell'ira istessa che in te favella
 divien sì bella nel tuo rigore
 che più d'amore languir mi fa.
 
    Ah s'è a tal segno bello il tuo sdegno,
510che mai sarebbe la tua pietà?