Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Vienna, van Ghelen, 1771

 SCENA PRIMA
 
  Gabinetti negli appartamenti di Bradamante con balconi a vista de’ giardini e sedili all’intorno.
 
 CLOTILDE sbigottita e poi OTTONE
 
 CLOTILDE
 No, della pugna atroce
 il vicino a mirar tragico fine,
 no, valor non mi sento. Oh sconsigliato
760Leone! Oh troppo fiera
 barbara Bradamante! Io gelo, io sudo,
 il piè mi regge a pena. Ottone ah taci. (Vedendolo venire)
 Io di Leon lo scempio
 mirar non volli ed ascoltar non oso.
 OTTONE
765Lo scempio di Leon? Leone è sposo.
 CLOTILDE
 Che?
 OTTONE
             Sì Leone è il vincitor.
 CLOTILDE
                                                      Ma come?
 OTTONE
 Odimi sol. Ne' primi assalti il noto
 moderò Bradamante
 suo temuto valore; i colpi suoi
770non eran che minacce. Ella atterrito
 sperò, cred'io, spingerlo fuor del chiuso
 recinto marzial; ma tutte invano
 l'arti adoprò. S'avvide poi che lungi
 era già poco il termine prescritto
775al permesso conflitto e tutto all'ira
 il freno allora abbandonò. Si scaglia
 con impeto minore orsa ferita
 contro il suo feritor di quel con cui
 la feroce guerriera
780contro lui si scagliò...
 CLOTILDE
                                         Purtroppo il vidi;
 nol sostenni e fuggii.
 OTTONE
                                         L'incalza, il preme,
 al volto, al fianco, al petto
 quasi in un punto solo
 gli affretta il ferro; ei si difende ed ella
785s'irrita alla difesa e le percosse
 furibonda raddoppia. Un così fiero
 spettacolo o Clotilde
 figurarti non puoi. Veduto avresti
 uscir dagli occhi suoi
790lampi di sdegno, e lucide scintille
 da' brandi ripercossi a mille a mille.
 CLOTILDE
 E il povero Leon?
 OTTONE
                                   Leon gli esempi
 di qualunque valor vinse d'assai.
 Senza offenderla mai,
795senza colpo accennar, solo opponendo
 al fulminar dell'inimico acciaro
 or la spada, or lo scudo, o i fieri incontri
 sol co' maestri giri
 del franco piè schivando, in tal procella
800sempre illeso restò. Scorse frattanto
 il tempo di pugnar; termine all'ire
 imposero le trombe; a lei dal corso
 del furor che l'invase
 cessar convenne; ei vincitor rimase.
 CLOTILDE
805Crederlo io posso a pena.
 OTTONE
                                                Agli occhi tuoi
 creder lo dei. Vedi colà che torna
 al proprio albergo il vincitor; non vedi
 che i suoi greci ha d'intorno e che il festivo
 popolo l'accompagna?
 CLOTILDE
                                           È ver. Per sempre
810ecco dunque divisi
 Bradamante e Ruggier. Che orridi istanti
 per due sì fidi amanti
 saran mai questi Ottone! Ai primi assalti
 d'un tal dolor l'abbandonarli soli
815è crudeltà. Di lui tu cerca; io lei
 qui attenderò. Nostro dover mi sembra
 l'assister gl'infelici
 in caso sì funesto.
 OTTONE
 Anzi d'ognun sacro dovere è questo.
 
820   Di pietà, d'aita indegno
 a ragion sé stesso rende
 chi di sé cura sol prende,
 chi soccorso altrui non dà.
 
    Questa innata alterna cura
825giusta legge è di natura;
 la prescrive a ognun che vive
 la pietosa umanità. (Parte)