Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Vienna, van Ghelen, 1771

 SCENA V
 
 CLOTILDE e RUGGIERO
 
 CLOTILDE
965Oh degno, oh grande eroe! Chi mai capace
 d'imitarti sarà? Virtù sì bella
 mi sforza ad ammirarti in mezzo al pianto.
 RUGGIERO
 Non ammirarmi tanto
 generosa Clotilde; or non son degno
970che di pietà. Per sostenere oh dio
 quella di Bradamante, intorno al core
 tutta adunai la mia virtù; ma questa
 qual face in sul morir, quando ne' suoi
 ultimi sforzi ogni vigor restrinse,
975per l'altrui ravvivar, sé stessa estinse.
 CLOTILDE
 No, non è ver; tanto da te diverso
 divenir tu non puoi.
 RUGGIERO
                                        Del mio destino
 tutto or veggo l'orror; forza non trovo
 in me per sostenerlo; e fra' viventi
980più soffrirmi non so.
 CLOTILDE
                                         Che dici? Ah scaccia
 sì nere idee. Lunga stagione è giusto
 che tal vita si serbi e si risparmi.
 RUGGIERO
 Serbarmi in vita! E a chi degg'io serbarmi?
 
    Ho perduto il mio tesoro,
985ogni speme ho già smarrita;
 odio il giorno, odio la vita,
 più non splende il sol per me.
 
    M'ha rapito il fato avaro
 quanto al mondo a me fu caro;
990mi lasciò colei che adoro,
 altro ben per me non v'è. (Parte)