Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA III
 
 CLOTILDE ed OTTONE
 
 OTTONE
110Seguila, principessa, e quei t'adopra
 suoi primi ardori a moderar. Fra' Greci
 io di Ruggier novelle
 a rintracciar men vo.
 CLOTILDE
                                         Del caso mio
 che dici, Otton? Di me t'incresce?
 OTTONE
                                                                Il caso
115comprendo e ti compiango. Una rivale
 aver sempre sugli occhi, un incostante
 veder che torni ardito a farti in faccia
 pompa d'infedeltà, d'un giusto sdegno,
 lo so, deve infiammarti.
 CLOTILDE
                                              Ah non procede
120quindi lo sdegno mio. Se merta amore
 qual colpa ha Bradamante? E qual se cede
 Leone a sì gran merto?
 OTTONE
 Con chi dunque t'adiri?
 CLOTILDE
 Con me che un caro oggetto,
125che il cielo a me non destinò, dovrei
 e non posso obbliar.
 OTTONE
                                       Clotilde, addio;
 presto il potrai. Finché delira amore,
 ogni arbitrio imprigiona;
 docile è già quando sì ben ragiona. (Parte)