Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA VI
 
 RUGGIERO e poi LEONE
 
 RUGGIERO
235No; fra tutti i viventi alcun non vive
 di me più sfortunato.
 LEONE
 Ma quando, Erminio amato,
 quando una volta io giungerò la bella
 Bradamante a veder? Questo riposo,
240che Augusto a me concede,
 è tormento per me.
 RUGGIERO
                                      Ma come, o prence,
 per un sembiante ignoto
 tanto accender ti puoi?
 LEONE
                                             La fama istessa,
 che il gran valor di Bradamante esalta,
245n'esalta la beltà. Forse è mendace?
 Dirlo tu puoi. Tu la conosci?
 RUGGIERO
                                                     Assai.
 LEONE
 Parlasti a lei?
 RUGGIERO
                            Più volte.
 LEONE
                                                E qual ti parve?
 RUGGIERO
 Degna della sua fama.
 LEONE
                                           È dolce? È altiera
 agli atti, alla favella?
 RUGGIERO
250O lusinghi o minacci, è sempre bella.
 LEONE
 Ah non ho ben se mia non è. Si voli
 a chiederla ad Augusto. Ai voti miei
 fausto lo speri?
 RUGGIERO
                               Il tuo gran padre onora,
 Bradamante gli è cara; e a sì gran sorte
255lieto sarà di sollevarla.
 LEONE
                                           Ed ella
 credi che ubbidirà?
 RUGGIERO
                                       So che rispetta,
 quanto è ragione, il suo sovran.
 LEONE
                                                           Ma il mondo
 del famoso Ruggier la crede amante;
 l'udisti tu?
 RUGGIERO
                       L'intesi.
 LEONE
                                         Ah saria questo
260un terribil rivale. Afferma ognuno
 che or non vi sia più cavalier che ardisca
 seco provarsi al paragon dell'armi.
 Ei vorrà forse in campo
 contendermi la sposa.
 RUGGIERO
265No, nol vorrà. Rispetterà Ruggiero
 d'Erminio in te l'amico.
 LEONE
                                              Oh fido, oh caro
 sostegno mio. No, con Erminio accanto
 cento Ruggieri e cento,
 tutto il mondo nemico io non pavento.
 
270   Otterrò felice amante
 sol per te sì degno oggetto;
 e a te sol del mio diletto
 debitor mi vanterò.
 
    Possessor d'un bel sembiante
275trarrò seco i dì ridenti;
 ed in mezzo a' miei contenti
 la tua fé rammenterò. (Parte)