Il Ruggiero o vero L’eroica gratitudine, Parigi, Hérissant, 1781

 SCENA V
 
 RUGGIERO e dette
 
 BRADAMANTE
                                                        Ah vieni,
 mia dolce unica speme,
 mia cura, mio tormento e mio conforto.
 A te pervenne il grido
 del proposto cimento?
 RUGGIERO
530Sì.
 BRADAMANTE
         Dunque va'; le usate
 illustri armi ti cingi e a vincer vieni,
 non a pugnar.
 RUGGIERO
                             Mia Bradamante, ascolta;
 molto ho da dir.
 BRADAMANTE
                                Ne stringe
 troppo il tempo, o Ruggier. Chiederti anch'io
535mille cose vorrei: se ognor m'amasti,
 quai furo i casi tuoi, se per costume
 fra' tuoi labbri il mio nome,
 qual fra' miei sempre è il tuo, trovossi mai,
 se penasti lontan quanto io penai.
540Ma in campo andar convien; la pugna affretta,
 forse per lui fatale,
 un rival temerario.
 RUGGIERO
                                      Ah qual rivale!
 BRADAMANTE
 Leon!
 RUGGIERO
              Sì, Bradamante,
 è il mio benefattor; per lui respiro;
545il ben di rivederti
 solo è dono di lui.
 BRADAMANTE
                                   Come?
 RUGGIERO
                                                   Sorpreso
 in un carcere orrendo
 fra gli strazi io moria; Leon nemico
 venne a serbarmi in vita
550e a rischio della sua.
 CLOTILDE
                                        Che ascolto!
 BRADAMANTE
                                                                Ah degno
 è ben d'alma reale atto sì grande!
 RUGGIERO
 Non deggio essergli grato?
 BRADAMANTE
                                                   Anzi ho ragione
 d'esserla anch'io; son miei
 tutti gli obblighi tuoi.
 RUGGIERO
                                          Ma vai, ben mio,
555ad assalirlo armata! Egli inesperto...
 tu terror de' più forti...
 BRADAMANTE
                                            E ben, se vuoi,
 non l'esponiamo. In campo
 tu precedilo e nostro
 sia l'arringo primier; luogo al secondo
560non resterà.
 RUGGIERO
                         Ma con qual fronte io posso
 a tutto il mondo in faccia
 dichiararmi rival del mio pietoso
 liberator?
 BRADAMANTE
                      Dunque la sorte in campo
 tenti prima Leone. Egli al cimento
565non reggerà, lo spero, e tu disciolto
 sarai da ogni riguardo. Allor che un dritto
 da lui perduto ad acquistar tu vieni,
 non sei più suo rivale.
 RUGGIERO
                                           Ah s'io felice
 al suo disastro insulto,
570sono ingrato e crudel.
 BRADAMANTE
                                          Ma che per lui
 che di più far potrei?
 RUGGIERO
 Deh se gli obblighi miei
 è pur ver che sian tuoi...
 BRADAMANTE
 Segui, parla, che vuoi?
 RUGGIERO
575Premialo tu per me.
 BRADAMANTE
                                        Ma come?
 RUGGIERO
                                                             Il fato
 nega a me la tua mano; abbiala almeno
 chi mi salvò.
 BRADAMANTE
                          Che? Sposa
 io di Leone! Ad altro amante in braccio
 andar dee Bradamante
580e il propone Ruggier! Clotilde, udisti?
 Che ti par del consiglio?
 CLOTILDE
                                               Oppressa io sono
 dallo stupor.
 BRADAMANTE
                          Da sì remote sponde
 così la tua fedele
 ritorni a consolar? Bella mercede
585mi rendi inver di tanto amor, di tanti
 palpiti, affanni e pianti
 sostenuti finora,
 sparsi per te! Costa al tuo cor ben poco
 il perdermi, o crudel.
 RUGGIERO
                                          Quel che mi costa
590non curar di saper; troppo è funesto
 lo stato, oh dio! di chi crudel tu chiami.
 BRADAMANTE
 No, tu mai non m'amasti o più non m'ami.
 Questo è un pretesto all'incostanza. I suoi
 confini ha la virtù; non merta fede
595quando a tal segno eccede
 la misura comune. Ho un'alma anch'io
 capace di virtù; ma so fin dove
 l'umanità può secondarla; e sento
 ch'io non avrei vigore
600a sostener bastante
 l'idea del tuo martire,
 a trafiggerti il core e non morire.
 RUGGIERO
 Ah s'io non moro ancora...
 BRADAMANTE
                                                  Ad altro amante
 ch'io porga la mia man! Che atroce insulto!
605Che disprezzo inumano!
 Che nera infedeltà!
 RUGGIERO
                                      Se meno irata,
 mia vita, udir mi vuoi...
 BRADAMANTE
                                              Né voglio udirti,
 né mirarti mai più. (In atto di partire)
 RUGGIERO
                                        Senti, ben mio;
 non partir, dove vai?
 BRADAMANTE
                                         Vo d'un infido (Pianto ed ira)
610a svellermi, se posso,
 l'immagine dal cor; le smanie estreme
 d'un amor, che non merti,
 vado almeno a celarti;
 di vivere o d'amarti
615vo, barbaro, a finir. (In atto di partire)
 RUGGIERO
                                       Deh in questo stato
 deh non mi abbandonar. (Trattenendola)
 BRADAMANTE
                                                 Lasciami, ingrato. (Staccandosi da lui)
 
    Non esser troppo altero,
 crudel, del mio dolore;
 questo è un amor che more
620e tutto amor non è.
 
    Lagrime or verso, è vero,
 per tua cagion, tiranno;
 ma l'ultime saranno
 ch'io verserò per te. (Parte)