Siroe, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA IX
 
 MEDARSE e detto
 
 MEDARSE
885Come! Nessuno è teco?
 SIROE
                                             Ho sempre a lato
 la crudel compagnia di mie sventure.
 MEDARSE
 Son già quasi sicure
 le tue felicità. Deve a momenti
 qui venir Cosroe e forse
890a consolarti ei viene.
 SIROE
                                        Or vedi quanto
 sventurato son io. Del padre invece
 giunge Medarse.
 MEDARSE
                                  Il tuo piacer saria
 poter senza compagno
 seco parlar. Porresti in uso allora
895lusinghe e prieghi; e ricoprir con arte
 sapresti il mal talento.
 Semplice, se lo speri, io nol consento.
 SIROE
 T'inganni; a me non spiace
 favellar te presente;
900chi delitto non ha rossor non sente.
 Pena in vederti è il sovvenirmi solo
 ch'abbia fonte comune il sangue nostro.
 MEDARSE
 Sarà mio merto e la corona e l'ostro.