Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA XII
 
 IARBA, ARASPE, poi OSMIDA
 
 IARBA
 Non è più tempo Araspe
 di celarmi così. Troppa finora
 sofferenza mi costa.
 ARASPE
                                       E che farai?
 IARBA
385I miei guerrier, che nella selva ascosi
 quindi non lungi al mio venir lasciai,
 chiamerò nella regia,
 distruggerò Cartago e l'empio core
 all'indegno rival trarrò...
 OSMIDA
                                               Signore.
390Già di Nettuno al tempio
 la reina s'invia; sugli occhi tuoi
 al superbo troiano
 se tardi a riparar porge la mano.
 IARBA
 Tanto ardir?
 OSMIDA
                          Non è tempo
395d'inutili querele.
 IARBA
                                  E qual consiglio?
 OSMIDA
 Il più pronto è il migliore. Io ti precedo;
 ardisci. Ad ogni impresa
 io sarò tuo sostegno e tua difesa. (Parte)