Siroe, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA II
 
 LAODICE e detto
 
 LAODICE
1155Mio re, che fai? Freme alla reggia intorno
 un sedizioso stuol che Siroe chiede.
 COSROE
 L'avrà, l'avrà. Già d'un mio fido al braccio
 la sua morte è commessa e forse adesso
 per l'aperte ferite
1160fugge l'anima rea. Così gliel rendo.
 LAODICE
 Misera me, che intendo!
 E che facesti mai?
 COSROE
 Che feci? Io vendicai
 l'offesa maestà, l'amore offeso,
1165i tuoi torti ed i miei.
 LAODICE
 Ah che ingannato sei. Sospendi il cenno.
 Nell'amor tuo giammai
 il prence non t'offese; io t'ingannai.
 COSROE
 Che dici!
 LAODICE
                    Amore invano
1170chiesi da Siroe e il suo disprezzo volli
 con l'accusa punir.
 COSROE
                                     Tu ancor tradirmi?
 LAODICE
 Sì, Cosroe, ecco la rea;
 questa s'uccida e l'innocente viva.
 COSROE
 Innocente chi vuol la morte mia?
1175Viva chi t'innamora?
 È reo di fellonia;
 è reo perché ti piace e vo' che muora.
 LAODICE
 La vita d'un tuo figlio è sì gran dono
 ch'io temeraria sono
1180se spero d'ottenerlo! A che giovate,
 sembianze sfortunate?
 Se placarti non sanno,
 mai non m'amasti e fu l'amore inganno.
 COSROE
 Purtroppo, anima ingrata, io t'adorai.
1185Fin della Persia al trono
 sollevarti volea; né tutto ho detto.
 Ho mille cure in petto,
 ti conosco infedele
 e pur, chi 'l crederia? nell'alma io sento
1190che sei gran parte ancor del mio tormento.
 LAODICE
 Dunque alle mie preghiere
 cedi, o signor. Sia salvo il prence e poi
 uccidimi se vuoi. Sarò felice
 se il mio sangue potrà...
 COSROE
                                              Parti, Laodice.
1195Chiedendo la sua vita,
 colpa gli accresci e il tuo pregar m'irrita.
 LAODICE
 
    Se il caro figlio
 vede in periglio,
 diventa umana
1200la tigre ircana;
 e lo difende
 dal cacciator.
 
    Più fiero core
 del tuo non vidi;
1205non senti amore,
 la prole uccidi;
 empio ti rende
 cieco furor. (Parte)